LA PROFEZIA DI MALACHI DEL MONDO A VENIRE

“Poiché, ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; allora tutti i superbi e tutti i malfattori saranno come stoppia. Il giorno che viene li incendierà”, dice il SIGNORE degli eserciti, “e non lascerà loro né radice né ramo. Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla. Voi calpesterete gli empi, che saranno come cenere sotto la pianta dei vostri piedi, nel giorno che io preparo”, dice il SIGNORE degli eserciti. “Ricordatevi della legge di Mosè, mio servo, al quale io diedi sull’Oreb, leggi e precetti, per tutto Israele. Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del SIGNORE, giorno grande e terribile. Egli volgerà il cuore dei padri verso i figli, e il cuore dei figli verso i padri, perché io non debba venire a colpire il paese di sterminio”. (Mal 4:1-6)

Il giorno del Signore è una realtà che ogni uomo affronterà ad un certo punto della sua esistenza, e non importa se possiede un corpo fisico o no. L’uomo deve alla fine trascendere il mondo (il giorno dell’uomo) nel mondo di Dio, altrimenti noto come il giorno del Signore. Questo è un giorno eterno che parla della dimensione dello Spirito, il regno di Dio, un regno elevato ed infinita in cui si trova solo il Dio vivente.

Devi renderti conto che sei uscito da questa dimensione eterna di Dio. Colui che riceve la rivelazione ha conosciuto il segreto del nome del Signore e quindi opera in Esso. In questa realizzazione, avrai la vittoria sul malvagio e sarà al sicuro.

Questi sono coloro che temono e invocano il nome supremo di Dio. Non lo usano più invano come hanno fatto nella loro ignoranza umana. Il nome del Signore è eternamente inscritto nell’uomo, ma egli deve ascoltare questo segreto dall’alto e quindi camminare in modo degno di quel grande nome. Non camminare più nell’ignoranza dell’uomo di questa età, piuttosto camminare nel nome del Signore dal cielo.

Camminare nel nome dell’Eterno dà fuga dal senso umano e quindi il potere di vincere il mondo. Il velo della carne (senso umano) non c’è più poiché si scioglie nella pura conoscenza cosciente del Signore. Calpestare sulle ceneri dei malvagi, significa completa liberazione dal vecchio inganno e dalle bugie che mi tenevano legato alla coscienza del peccato. La paura e la morte non esistono più. In questa vittoria canto: “O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo?”

Ricorda la legge e gli insegnamenti di Mosè, perché rimangono l’eterno fondamento su cui l’uomo vive nella nuova dispensazione in Dio. La legge rivela un ordine celeste, ovvero un corpo divino nei cieli. La rivelazione dell’Io fin dal principio mi consente di adempiere la legge senza sforzo. Avendo udito chiaramente dall’alto, le orecchie non si sono fermate e gli occhi della comprensione si sono aperti per vedere il Signore Dio come uno e in tutti. Mi alzo dal mio profondo sonno di morte per unirmi a Colui che riempie tutto in tutto. Il Signore Dio è uno e oltre a Lui non c’è nessun altro. Il Signore è la mia vita, è tutto, appare come un prossimo, la sua presenza è come le acque che coprono il mare.

L’uomo sta già vacillando sotto la maledizione perché ha vissuto nella falsità della separazione dalla vita di Dio, e peggiora solo se continua nelle sue vie. La separazione da Dio è il continuo inganno di Satana che nasconde il segreto dell’Io divino dentro di me. Questo inganno è presente e continuo come una fonte infinita di bugie che oscura la comprensione degli uomini, facendoli brancolare nell’oscurità assoluta. Se non sai senza un briciolo di dubbio che Io sono Colui che vive per sempre, allora sei stato ingannato, da qui la paura, il senso di indegnità e la condanna a morte.

Lo spirito di Elia è presente oggi per riconciliare il Padre(i) con il figlio(i) e il figlio(i) con il Padre(i), perché tutti gli uomini come il figlio prodigo hanno diviato dalla unica vita del padre, ogni uno per conto suo. Ci vuole una riconciliazione con il Padre, e questa è la porta per tornare nel meraviglioso regno di Dio. Devo riconciliarmi con il Padre, vivere e muovere in Lui perché questa è la vita.

Ricordare da dove sei disceso…ricordare che Io sono il Dio Padre fin dal principio. Questo è un segreto personale da custodire e nutrire con tutti la forza. Per una stagione sono disceso di proposito nella mortalità per sperimentare il tempo e lo spazio. Io e il Padre siamo una cosa sola, è la confessione di chi ha ritrovato sé stesso.

Voi che ascoltate, esercitatevi nell’unità con il Padre. La tua riconciliazione inizia con la confessione dell’unica vita che ho con il Padre, poi spontaneamente ti unisci colle moltitudini che sono uniti in Lui. Camminare nella natura del Padre, questo è il tuo buon lavoro da compire, ed è tutto dentro di te. Lascia andare il desiderio per salvare uomini, piuttosto concentrati all’interno di te stesso. Risvegliati nella natura del Padre e ciò che è dentro di te attirerà tutti gli uomini a Sé.

Benedizioni dal sopra.

Trevor Eghagha

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