GLORIFICAZIONE DEI FIGLI DI DIO (SALMO 103)
Meditare sui versetti di Salmo 103, perché il piano di Dio per redimere l’uomo è celato in essi. La infinitamente varia sapienza di Dio è ancora vista nel capitolo, dimostrando il risveglio, il perdono, il potere della risurrezione e la glorificazione dei santi.
Gesù lanciò una pepita d’oro al mondo quando si riferì alla natura di coloro che parteciperanno nel mondo avvenire di Dio. Li paragona ad essere uguali agli angeli e ai figli di Dio che vivono nella risurrezione. Aggiunge che coloro che raggiungono questo stato elevato non muoiono mai, il che significa che continuano nella vita per tutta l’eternità.
Lo stato angelico del figlio di Dio è lo stato spirituale perfetto in cui tutti vivono per conto del Dio vivente. Quando un Angelo o un figlio di Dio dice, “Io”, è il Dio vivente che parla perché questo stato esaltato è divinamente unito al Dio vivente. In questa realtà, non c’è nessun altro nella creazione, se non il divino Io. I nuovi cieli e la nuova terra sono un regno abitato dal Signore, e tutti coloro che raggiungono questo mondo dimorano in Lui. I figli della risurrezione risorgono dai morti nella realtà di Colui che riempie tutto in tutti.
Dal sorgere del sole tutti conosceranno il vero Dio perché sono svegli di nuovo. Nel mondo di Dio tutti dichiarano che “Io Sono”, cioè tutti vivono di un solo Spirito. Chi non può dichiarare senza ombra di dubbio che “IO SONO l’onnipotente” ha davvero perso la strada ed è nella trasgressione. Questo è lo stato impoverito e ingloriosa dell’uomo mortale che nella sua ridotta identità umana ha completamente dimenticato di essere tutt’uno con la divinità.
Il cieco, il muto, il sordo, lo zoppo e il morto sono simboli di un uomo che non conoscere il mistero del divino IO SONO. Il Signore guarisce i malati facendoli riscoprire in lui. Li fa uscire dalla sgradevole fossa senz’acqua (senza vita) del senso umano e li incorona di vita, conforto e stabilità.
Nel momento più buia di Giobbe, quando era arrivato alla fine senza alcuna speranza in vista, udì la voce provenire da un turbine. Dopo l’incontro Giobbe fu guarito e la sua gloria successiva superò la prima. I dottori, i filosofi, gli spirituali, gli oratori motivazionali e simili non possono in alcun modo amministrare la guarigione a un uomo morente. Solo se gli uomini staranno zitti e ascolteranno, udranno la stessa voce e saranno guariti da ogni infermità e risuscitati nella vera gloria e potenza eterna.
La voce che parla dal turbine svela il tuo vero divino Io all’unisono con se stesso prima che il tempo fosse. Rivela il Vivente in mezzo a tutti gli uomini in cui abita l’immortalità e la vera vita intoccabile. La voce ti ricorda la tua partecipazione nel corpo di Cristo prima che il tempo e lo spazio fossero. Rivela i corpi celesti, le stelle del mattino chiamate anche figli di Dio in comunione celeste prima di questa età presente. Questi sono la compagnia di esseri celesti, figli di Dio, angeli e ministri che vivono per conto di Dio. Sono incorporati in Dio e regnano nella gloria di Dio e nel luogo del dominio.
Come fin dall’inizio sono unito al mio primo e unico amore, e mi dedico tutto ciò che è in me di onorare il santo nome camminando in esso. Lascia che tutto ciò che è dentro di me sia allineato con Colui che abita l’eternità.
Per una stagione mi sono allontanato scioccamente dalla mia partecipazione a questa unione e ho visto la distruzione e la disperazione di coloro che si allontanano dalla fonte delle acque vive. Nella mia folle immaginazione mi sono allontanato dal divino io che riempie tutto in tutto e sono disceso dal Colui che dimora in alto. Ho trasgredito e peccato vivendo in un’altra identità disonorando così il nome che è soprattutto.
Nella mia esperienza dolorosa e orribile, ho invocato il nome del Signore e mi sono disciplinato per camminare nella verità nel nome del Signore. Ho riconosciuto il nome e mi sono umiliato per dimorare ancora una volta nell’io divino che sono.
Chi non è in grado di dichiarare senza ombra di dubbio che “IO SONO quello che SONO” è malato, reprobo, povero e miserabile. I ciechi, i sordi, i muti, gli zoppi, i morti ecc. rappresentano la condizione ammalata di colui che non sa che Io Sono il Signore dal cielo. Un uomo sta morendo quando si è disconnesso nella sua mente dal Dio vivente.
Mediante il potere della risurrezione il Signore mi ha sollevato dalla profondità abissale della vita umana (polvere) nel regno divino dell’io sono. Dalla prigione del peccato e della morte, il potere dell’amore mi ha dato ali d’aquila e mi ha fatto ascendere nel luogo del dominio e dei piaceri.
Grazie alla rivelazione di Cristo in me, il peccato è abolito poiché sono unito ancora una volta alla mia gloria nell’Io divino. Posso ancora una volta gloriarmi della mia giustizia e perfezione nel Signore.
Mentre ascolto e mi allineo alla voce dello Spirito che dice: ” Ascolta, Israele, il Signore tuo Dio è uno”, io dimoro per sempre nell’unione nel Signore nell’esaltato stato angelico che è l’immagine di Cristo. Ancora una volta cammino nella perfezione, nello Spirito, cioè nel Signore.
Con grande gioia e letizia dentro di me, servo il Signore e faccio il suo piacere continuando nel suo santo nome e dichiarando il suo amore e la sua fedeltà a tutte le generazioni. La mia delizia è rimanere in Lui e contemplare la Sua gloria per sempre.
Amen
Trevor Eghagha