NON GIUDICARE NESSUN UOMO

NON GIUDICARE NESSUN UOMO

«Non giudicate, affinché non siate giudicati. Perché sarete giudicati secondo il giudizio col quale giudicate; e con la misura con cui misurate, sarà pure misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Ovvero, come puoi dire a tuo fratello: “Lascia che ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, mentre c’è una trave nel tuo occhio? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello. (Matteo 7: 1-5)

Viviamo in un mondo in cui gli uomini giudicano costantemente ed erroneamente secondo le apparenze esteriori. Lo vediamo a tutti i livelli nei sistemi degli uomini. Non voglio puntare il dito su nessuno, fa parte della natura umana giudicare gli altri uomini, ma ci si aspetta di non essere giudicati dagli altri. Colui che giudica e punta il dito poi sembra essere il più ferito quando viene giudicato e accusato da altri. Il giudizio è ingiusto e produce confusione, divisioni, odio, omicidi, guerre e voci di guerra. Senza che ne sia consapevole, queste cose avviano l’uomo su un sentiero sdrucciolevole che sfocia verso la distruzione, privandolo del proprio potere e della propria gloria.

Il restauratore di tutte le cose è nel nostro mezzo per correggere tutto questo; è qui per ripristinare l’unità della fede che esisteva prima del tempo, dove i fratelli dimorano insieme in una unione divina. In questa unità, Dio è trovato; è il regno di Dio, il regno in cui le benedizioni illimitate e l’unzione fluiscono senza misura. Siamo ammoniti di lottare per questa unità di amore, perché senza amore nessuno può ritrovarsi nella gloria Dio.

Ecco, quanto è buono e quanto è piacevole, che i fratelli dimorino assieme nell’unità! È come l’olio prezioso sparso sul capo, che scende sulla barba di Aaronne, che scende fino all’orlo delle sue vesti. È come la rugiada dell’Hermon, che scende sui monti di Sion, perché è là che l’Eterno ha posto la benedizione, la vita in eterno. (Psalm 133)

Durante il suo famoso sermone sul monte, il maestro dice con enfasi: “non giudicare dalle apparenze esteriori in questo mondo presente, apri gli occhi e vedrai tuo fratello, una simile a te stesso

Quando Gesù ha proclamato il suo sermone sul Monte, conosciuto come le beatitudini, non ha mai avuto intenzione di dare una nuova serie di regole che si ergessero come alternativa a quella delle leggi di Mosè. Piuttosto è stato un stimolo affinché le adempiamo. Queste leggi formano il fondamento dei nuovi cieli e della nuova terra che sta scendendo alla vista di coloro che si stanno risvegliando alla verità. Ciò significa che i cieli e la terra presenti dove gli uomini languiscono nella morte a causa dell’ignoranza non passeranno fino a che ogni atto della legge non sia pienamente adempito. Tuttavia, qui c’è un dilemma, nessun uomo, nemmeno i profeti degli tempi antichi hanno realizzato la nuova creazione adempiendo le leggi di Mosè.

La realtà è nessun uomo vivendo secondo l’intelligenza umana può adempiere le legge. Mosè ha dato le leggi invece Gesù ci ha mostrato una via vivente. A causa di ciò, Paolo qualificherà in seguito le leggi di Mosè come un ministrerò della morte, perché piuttosto che edificare gli uomini ha dato loro la morte. Gesù ha rivelato uno stile di vita piuttosto che un insieme di leggi alternative, ha rivelato la vera vita nella vera creazione di Dio. Questa creazione rappresenta i nuovi cieli e della nuova terra che sta discendendo oggi Gli uomini di tutte le razze, tribù e affiliazioni religiose stanno già vivendo questa nuova realtà celeste, ma essa è nascosta a coloro che dormono.

La legge produce la morte in colui che vive dell’intelletto umano, ma la vita in colui che vive della mente dello Spirito. Notate che scrissi la mente dello Spirito per indicare che c’è solo una mente dello Spirito che è anche chiamata la mente di Cristo. Vivendo tramite Esso, lo Spirito, si eleva l’uomo alla vita eterna, cioè la vita dell’era a venire nella nuova creazione. Nessun umano può vedere la vita, ciò che è umano e mortale deve scomparire lasciando il posto al seme divino e immortale di Dio.

La mentalità di chi cammina nel benedetto regno di Dio non riconosce nessun uomo secondo la carne, perché fare il contrario equivale a giudicare in modo errato secondo le apparenze esteriori. Non guardare la parte esteriore del vaso d’argilla, piuttosto cerca di vedere il contenuto divino dentro esso. Come Paolo, da ora in poi non conosco nessun uomo secondo la carne ma secondo lo Spirito. Lascia che questa sia la tua audace e forte risolutezza mentre percorri lo stretto sentiero della vita sulle colline eterne. La mentalità illuminata riprende la forma di un bambino innocente perché vede e cammina unicamente in relazione a Dio, non vede né male né bene, vede solo Dio.

Lascia che gli occhi siano solo per contemplare la fratellanza e l’unica vera famiglia di Dio. L’oscurità sta passando, la verità ha rimosso ogni ostacolo nel modo in cui ora posso vedere mio fratello dai tempi antichi, dall’eternità prima che questo mondo esistesse. Quando siamo entrati in questo mondo, siamo diventati tutti conformi ai vari schemi di vita, tradizioni, credenze e lingue.

Tutti questi hanno determinato il puntare il dito, i conflitti, le divisioni e sono maturati nella morte. Nella nostra ascesa alla vita, queste credenze umane devono essere abbandonate per la pura dottrina dall’alto. Ci si potrebbe chiedere, qual è allora questa pura dottrina? Semplice: “C’è un solo Dio e Padre di tutti, che è in noi tutti “. Ogni altro pensiero è semplicemente nella mente umana oscurata.

Chi è allora quello che giudica gli uomini? Bene, c’è qualcuno che chiamiamo Dio che osserva per scrutare e giudicare e accusare l’uomo in questo modo?

La risposta è un grande no. L’unico che giudica gli uomini dopo l’apparenza esteriore è la mente umana che incidentalmente è il dio di questo mondo. Questo dio che è intronizzato sulla mente umana (la bestia) è colui che vive mediante la conoscenza del bene e del male.

Il vero Dio che Gesù ha rivelato all’umanità non è consapevole del bene e del male. Gli occhi di Dio non possono vedere il male né la vanità, vedono Dio solo perché non c’è nessun altro. Vedere qualcosa al di fuori di Dio equivale a contemplare la vanità, è tutto nell’immaginazione oscura dell’uomo. Questa mentalità umana deve essere purificata o meglio ancora sostituita con la mente di Cristo. Questa è la mentalità di coloro che abitano in Sion, la dimora sacra di Dio.

Oggi le parole dal primo al quinto versetto del quarto capitolo di Michea (4: 1-5) si stanno adempiendo, perché gli uomini stanno ascoltando la chiamata ad ascendere più in alto mettendo la mente dello Spirito. Gli occhi e orecchi sono tornati a vivere per udire la legge dello Spirito, affinché camminiamo nei suoi sentieri senza inciampare.

In questa nuova via vivente scompare la moltitudine e appare l’Uno, cioè il Signore, perché tutti vivono per conto di Lui. Il fine è l’unità dei fratelli nell’amore e una completa restaurazione del potere che Dio ha dimostrato nella creazione e nel sostentamento dell’universo. Il dio ingannatore e distruttivo di questo mondo che giudica esteriormente scompare perché la luce è venuta e la mente carnale su cui era intronizzato non esiste più.

Amici, alzate gli occhi e osservate la vera creazione di Dio, camminiamoci in questa luce oggi.

Ma negli ultimi tempi avverrà che il monte della casa dell’Eterno sarà stabilito sulla sommità dei monti e sarà innalzato al di sopra dei colli, e ad esso affluiranno i popoli. Verranno molte nazioni e diranno: «Venite, saliamo al monte dell’Eterno e alla casa del DIO di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola dell’Eterno. Egli sarà giudice fra molti popoli e farà da arbitro fra nazioni potenti e lontane. Con le loro spade forgeranno vomeri, e con le loro lance falci; una nazione non leverà più la spada contro l’altra e non saranno più addestrate per la guerra. Siederanno ciascuno sotto la propria vite e sotto il proprio fico, e più nessuno li spaventerà, perché la bocca dell’Eterno degli eserciti ha parlato. Mentre tutti i popoli camminano ciascuno nel nome del suo dio, noi cammineremo nel nome dell’Eterno, il nostro DIO, per sempre. (Michea 4:1-5)

Pace

 

 

 

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