PREGHIERA E MEDITAZIONE – A COSA SERVONO?

Queste parole sono tratte ed interpretate dall’ottantaduesimo capitolo dei Salmi di Davide e dal nono capitolo del Vangelo di Luca.

Lo Spirito sta rivelando un raduno mistico degli dei ( elohims, plurale di Dio, “ Onnipotente”, o angeli e giudici ecc ). Il raduno celeste degli dei è ciò che noi chiamiamo e conosciamo come la chiesa, in questo mondo presente. Questa è l’assemblea celeste di Dio che esiste prima di questo mondo, e attraverso di essa le cose visibili o invisibili vengono create e mantenute. In questa epoca, chiamiamo questa riunione celeste come il corpo di Cristo, ovvero il tempio di Dio non fatto con mani d’uomo. Questo è l’unico posto in cui può essere trovato il Dio eterno; rappresenta tutta la potenza della creazione.

Pur non conosciuta da molti, in realtà tutti gli uomini di tutte le provenienze, le razze, le religioni, il sesso ecc. fanno parte di questo divino raduno degli elohims. Molti non sono consapevoli di questa verità perché momentaneamente sono in uno stato di profondo sonno paragonabile alla morte. Per stimolare e provocare un risveglio nell’uomo assopito, lo Spirito eterno in mezzo a noi tuona, dicendo siete dei: progenie dell’Altissimo, creature di Sé stesso, ma morirete come semplici mortali perché siete avvolti nell’ignoranza. Dio lo ha pronunciato e non può mentire: voi siete dei, siete nati dello Spirito non da carne e sangue. La tua provenienza è dall’eternità.

L’Eterno dice al mio Signore di ricordare questa verità, ricordare l’altezza da dove sei disceso e quindi sorgere dal tuo sonno mortale e salire al tuo posto sulle colline eterne. Figlio di Dio, allenta la tua povera anima dalla polvere, libera il bisognoso e miserabile sé dalle catene della mortalità e della morte. Alzati, alzati, siediti e regna perché sei il re della gloria.

La tua preghiera e meditazione è concepita per tenerti in sintonia con questa sacra conoscenza della divinità dentro di te. In un mondo morto, di oblio ,dove non c’è assolutamente conoscenza, preghiera e meditazione tengono viva la memoria del figlio di Dio che sei. La preghiera e la meditazione sono la tua ancora dell’anima per la vita nell’invisibile, ben oltre la comprensione della mente naturale.

Lo Spirito è pronto, ma la carne è debole. Essendo legata ad un mondo materiale, la mente della carne è estremamente debole e incapace nella sua comprensione di riconoscere e ricordare le cose che appartengono a Dio e Sua Regno invisibile. Essere guidati dalla mente controllata della carne conduce l’uomo lungo l’ampio sentiero ripido della morte e distruzione dove non c’è assolutamente alcuna conoscenza cosciente di Dio.

In questo stato pietoso l’anima si sente orfana (senza padre) e porta la sensazione di un’opposizione a qualsiasi cosa che si chiami Dio. Questo è chiamato morte, il senso di separazione infinita dalla vita di Dio. Il peccato che va di pari passo con la morte, è proprio l’incredulità che tu sei quello dall’alto, il Cristo, il figlio diletto del Dio vivente. In diversa proporzione, tutti gli uomini hanno gustato questo senso di incredulità e separazione da Dio. La preghiera, la mediazione, il digiuno, l’ascolto e ogni eccellente opera nel Signore sono progettati per sollevarti nella conoscenza di Lui e per mantenerti in Lui per sempre.

Prendiamo un esempio dell’uomo Gesù che come noi ha anche sperimentato la debolezza della carne umana. Spesso si separava dagli uomini per stare da solo nelle preghiere. Questo lo doveva fare perché tra gli uomini si sentono solo le liriche dei morti; non c’è assolutamente alcuna conoscenza di Dio in questa epoca attuale. Questo implica che tutti i sistemi degli uomini, religiosi o meno sono fondati sulle apparenze, cioè vivono in relazione a parabole e ombre della verità.

Per esempio, Gesù si mise a pregare su un’alta montagna isolata. Poco prima di intraprendere il cammini per la preghiera, in un gesto simbolico dice che non tutti coloro che siedono qui gusteranno la morte prima di vedere il figlio dell’uomo venire nel suo Regno. Vedere il figlio dell’uomo venire nel suo regno è sperimentare la bellezza della vita di Cristo, il figlio di Dio. Cristo è la tua vera vita che è stata nascosta sotto il fragile vaso di argilla corruttibile messo in questo mondo materiale.

La tua preghiera diviene allora che io possa conoscerLo, che possa vederLo, che io possa sperimentare la bellezza della vita divina, che io possa conoscere la mia vera Identità nascosto in Dio. Questa è la parte della famosa preghiera del Signore che dice: “Venga il tuo regno”.

La preghiera e la meditazione dell’uomo Gesù era per una sola cosa; “Per potere conoscere il Suo primo stato di figlio di Dio nel quale è investita la totalità di Dio”. Ora dunque, o Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. [Giovanni 17:5]

Mentre era sulla cima della montagna in ferventi preghiere, Gesù trasfigurò e fu visto dai suoi tre discepoli in una forma allegorica. Stavano vedendo quello che stava esperimentando Gesù mentre pregava. Gesù stava vivendo l’elevato stato di figlio di Dio nella congregazione (le nuvole dei testimoni) dell’onnipotente. L’elogio che leggiamo dall’ottantaduesimo libro dei Salmi è sentito ancora una volta : ” Quest’è il mio diletto Figliuolo; ascoltatelo. “ Siete dei (dio), figli (figlio) dell’Altissimo. Questa esperienza è la venuta o lo svelamento del Cristo in te.

La speranza della tua glorificazione in Dio è realizzare il Cristo in te; insieme a questa realizzazione ogni altra cosa viene aggiunta perché tutto il potere in cielo e in terra viene dato a te. Realizzare questa esperienza è la pace, la gioia, il riposo, il potere e il dono della vita eterna che non possono mai essere portati via da te.

Allora non pregare come i Gentili che chiedono cose materiale del mondo quaggiù, pregate piuttosto di sperimentare la bellezza della vera creazione di Dio. Aspirate a sperimentare la libertà, il potere e la gioia associati alla riscoperta della vostra pura immagine di Cristo in Dio.

Prega per sperimentare la risurrezione in Lui e per mantenerti in questa conoscenza per sempre.

Siate benedetti in Eterno.

Trevor Eghagha

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