Sicurezza e libertà – Carla Brovelli

Dalla lettera dell’apostolo Paolo ai Romani cap.7 dal versetto 15-18
“ Giacché non capisco quel che faccio, perché non faccio quel che vorrei, ma faccio quello che odio.
Ora , se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona.
Quindi non sono più io ad agire , ma è il peccato che abita in me.
Infatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di compierlo.”

Dalla lettera di Paolo ai Galati cap. 2, 20 :
“ Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me, è la vita che ora vivo nella carne la vivo nella fede del Figlio di Dio”

La mia riflessione nasce dal confronto di queste parole dell’apostolo Paolo in apparente contraddizione tra loro, contraddizione che vorreI superareper una , a mio avviso, migliore comprensione della Parola.

La carne, rappresenta la nostra vita naturale, quella biologica, ereditata dalla nascita, dai nostri genitori, nonni ecc..proviene dalle tradizioni e dalla cultura del la nostra nazione, dai popoli e dalle tribù con i quali abbiamo vissuto e nelle cui leggi siamo stati educati , abbiamo studiato e avuto i primi contatti sociali che hanno formato il nostro modo di pensare, il nostro carattere , le nostre conoscenze…
In definitiva si tratta della personalità che abbiamo appreso in questo mondo , si tratta di tutto quello che abbiamo conosciuto nel bene o nel male prima di conoscere il Vero uomo rappresentato dal Cristo, il figlio di Dio, al quale siamo destinati a conformarci..
Anche l’apostolo Paolo pur essendo vissuto nel modo migliore secondo le credenze dell’epoca, “fariseo tra i farisei”come rappresentante massimo della cultura religiosa e sociale del suo tempo arriva a disprezzare questa vita naturale ..
Filippesi cap.3 dal versetto 7..” Ma le cose che mi erano guadagno , le ho ritenute una perdita per Cristo.
Anzi, ritengo anche tutte queste cose una perdita di fronte all”eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia, ma quella che deriva dalla fede di Cristo…”

L’apostolo riconosce che c’è qualcosa della sua coscienza che egli non conosce pienamente, una parte della nostra mente , oggi diremo “inconscia” dove sono depositati i segreti di ogni uomo, segreti che spesso noi stessi non conosciamo, ma che vengono depositati durante tutta la nostra vita e che molto spesso, come afferma anche Paolo, sono il motore di tante azioni che razionalmente, alla luce dell’intelletto non vogliamo, ma alle quali, anche senza saperlo coscientemente, veniamo spinti.

Da qui l’esortazione dell’apostolo a non confidare nella carne e nella sua sapienza “ Guardate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia e con vano inganno secondo le tradizioni degli uomini, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo” Colossesi cap. 2 versetto 8.

La legge della nostra carne è il bisogno di sicurezza e per soddisfare questo bisogno siamo portati cedere sul terreno della libertà che è la vera legge dello spirito.
Se la legge che muove la nostra carne parte dal bisogno di sicurezza, certamente c’è bisogno sempre di qualcuno al di fuori di noi, famiglia stato, istituzioni, religioni, legislazioni che tutelino il diritto ecc..che si facciano carico di questo bisogno e cerchino di soddisfarlo creando culture, tradizioni, regole tutto ciò che ci viene trasmesso da generazione a generazione e che anche se talvolta non ne comprendiamo più il senso, contribuisce a lenire quell’ansia esistenziale , quelle innumerevoli preoccupazioni, alcune vere, altre immaginarie che demolendo il nostro senso di sicurezza ci fanno sentire senza protezione e senza difese.
Noi siamo carnali conclude Paolo nell’ultima parte del capitolo 7 della lettera ai Romani e quindi venduti come schiavi al peccato.
Il peccato in questo senso è tutto ciò che ci rende schiavi per riuscire ad annullare quell’ansia che mina il nostro bisogno di sicurezza.
Ma questa ansia esistenziale è perfettamente in linea con la nostra natura carnale in quanto vivendo in questo mondo percepiamo il nostro essere finito nei confronti di una eternità infinita.

La percepiamo tutti, ma può essere smorzata o annullata solo in questo modo?

Cioè rendendoci schiavi della legge che muove le nostre membra carnali , il bisogno di sicurezza , che a volte si ritorce anche contro di noi spingendoci a fare anche quello che non vorremo..perché parti inconsce della nostra personalità ci spingono a fare cose che la nostra coscienza intellettuale non vorrebbe?
È quello che dice Paolo quando dice al versetto 22, 23 che si diletta nella legge spirituale secondo l’uomo interiore, ma vede un’altra legge che combatte contro la legge della sua mente e che lo rende schiavo.
Senz’altro quando ci troviamo a fare cose che non vogliamo siamo certamente come schiavi.
La legge che vorrebbe la nostra carne al sicuro è ingannevole finché non siamo consapevoli delle pulsioni che muovono le nostre azioni, anche nel bene.
Per il bisogno di sicurezza cerchiamo quasi sempre di compiacere, di adeguarci, di orientarci secondo le opinioni della maggioranza, oppure alcune volte vediamo nascere in noi ribellioni, comportamenti che non sapevamo neppure di covare dentro di noi, quando abbiamo l’impressione che qualcuno o qualcosa costituisca una minaccia reale o immaginaria per la nostra vita.
Queste emozioni delle quali sono dominati i nostri pensieri, anche inconsciamente diventano i motori delle nostre azioni anche sgradevoli.
La parte che muove le nostre azioni spesso non è la parte razionale , il pensiero logico, ma sono le nostre emozioni.
Non è per niente sbagliato avere emozioni, anzi esse sono i colori della nostra vita, ma qualche volta ci inducono ad azioni o parole anche lontane dalla nostra volontà cosciente.
Io vedo la soluzione del problema in questo :
non ignorare il nostro bisogno di sicurezza nella carne, ma riuscire a
difenderci dalla schiavitù della coscienza che esso opera:

1 diventando consapevoli dei fattori esterni che la possono opprimere
attraverso l’esercizio del senso critico del nostro intelletto

2 diffidando talvolta ed esaminando le nostre emozioni quando compromettono le nostre relazioni.

Comprendere quindi come suggerisce l’apostolo Paolo che è vero che opera nella nostra carne questa legge, ma che opera anche una legge più forte quella dello Spirito che mi rende la libertà.
Lo Spirito non abita nella carne, ma può influenzare la vita nella carne, infatti leggiamo al cap. 8 della lettera ai Romani la soluzione al versetto 15: “Voi infatti non avete ricevuto uno spirito di schiavitu per cadere nuovamente nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo Abba Padre”.
Quindi il nostro bisogno di sicurezza che deriva dalla nostra ansia o paura esistenziale può essere sconfitto in due modi
Uno carnale cedendo ad altri la propria autorità di Figli di Dio di profeti e sacerdoti del Regno di Dio, cioè tutte le caratteristiche del Vero uomo, del Cristo Figlio di Dio… per trovare sicurezza nelle parole di uomini, nelle tradizioni , nei riti…rinunciando alla propria libertà nello spirito.
Oppure possiamo trovare sicurezza nello Spirito del Signore che è libertà.
Lo Spirito che rende testimonianza al nostro Spirito che siamo figli di Dio e siamo anche eredi di Dio e coeredi di Cristo .
Quando coscientemente brillerà questa realtà nella nostra mente ..diventeranno realtà nella nostra vita le parole dell’apostolo della lettera di Galati 2, 20 citate all’inizio di questa riflessione.
La nostra vita nella carne viene vissuta non più come espressione di vita biologica, ma ogni azione o parola che escono da noi è vista dal nostro spirito ed esaminata secondo la luce del Cristo.
Si tratta di un processo lungo e anche difficile, il sentiero stretto, ma è anche l’unico modo per arrivare a conoscere il nostro vero io.
Quello che era nel principio è che si è sporcato nella discesa nel mondo naturale , ma che esiste sempre dentro di noi e aspetta di essere riscoperto al fine di gustare la pienezza della libertà dei Figli di Dio.
Una libertà interiore che non può essere trovata in altro modo anche se il mondo con tutte le sicurezze della carne , cose buone in se stesse, ci aiuta a diminuire molti disagi della vita naturale.
Questo benessere che almeno nel nostro mondo occidentale abbiamo raggiunto , anche se il prezzo pagato dalle generazioni passate è stato alto, e che molti ancora oggi continuano a pagare ,
non ci deve illudere ne fare addormentare facendosi pensare di aver raggiunto lo scopo di Dio per le nostre vite.

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