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APOCALISSE DEL CRISTO



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ILRAPIMENTO II (LA NUVOLA)

 

Poiché, la speranza dei credenti è di essere portati via (rapiti) insieme con gli altri fratelli, sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria, è importante capire ciò che Paolo scrisse ai Tessalonicesi. 

 

1Tessalonicesi 4:16-18 perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; 17 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore. 18 Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.

 

Per avere più luce sulla nostra speranza Celeste da credenti, in quest’articolo, esploreremo il significato delle nuvole.

 

La Bibbia è un libro scritto da diversi uomini ispirati dallo Spirito di Dio. Tutto ciò che è scritto, come le storie, gli eventi, i comandamenti e le leggi, parla soltanto della Gloria di Cristo nell'avvenire. Poiché il libro è pieno di allegorie, tanti non riescono a capire ciò che lo Spirito intende comunicare agli uomini; sono come delle parabole e dei misteri che possono essere compresi solo dagli uomini ispirati ed illuminati dallo Spirito Santo. Anche i discepoli che seguirono Gesù durante il Suo ministero di circa tre anni e mezzo, non furono in grado di percepire e comprendere le Sue parole e le opere che Egli compì, perché non avevano ancora ricevuto lo spirito Santo. Infatti, Gesù ebbe tante cose da dire loro, ma non erano ancora in grado di capire in quel momento.

 

Giovanni 16:12-13 Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; 13 quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire.

 

Poiché i discepoli furono battezzati con lo Spirito Santo poche settimane dopo la morte e risurrezione di Gesù, iniziarono a ricordare e comprendere le parole e le opere di Gesù, e le profezie dei profeti. 

 

I Tessalonici a cui Paolo scrisse la lettera sul rapimento, erano credenti che avevano già incontrato Paolo; infatti, alcuni di loro erano suoi  figli spirituali. Paolo scrisse la lettera come incoraggiamento ai Tessalonici. Ovviamente comprendevano ciò che Paolo scrisse. Quando scrisse sul rapimento e le nuvole, parlò di un mistero grande, che l'uomo comune non può comprendere. Poiché Paolo ha usato delle allegorie per spiegare il Regno di Dio, riferendosi alla fine della nostra fede, tanti oggi sono indotti nell’errore di una falsa speranza.

 

In verità, Dio usa degli esempi semplici basati su cose conosciute, per spiegare i suoi pensieri agli uomini; questa verità è evidente, quando usa gli alberi in riferimento agli uomini, i serpenti in riferimento al potere della malvagità e ai figli della disobbedienza, l’agnello come riferimento alla purezza e innocenza di Cristo. Egli usa le stelle per definire i suoi figli che regnano nei luoghi celesti, in Cristo. Usa le nozze per spiegare la nostra unione indivisibile con lo Spirito (Cristo).Usa la tomba e la fossa per spiegare lo stato di quelli tagliati fuori dalla vita di Dio. Usa il pane, per definire Gesù, che come la parola scese dal Padre in cielo. Usa l’abisso per capire lo stato delle tenebre di quelli non illuminati dalla sapienza di Cristo. Infatti, i cieli dichiarano la Sua gloria (Salmi 19:1); ci parlano giorno e notte della Gloria e Maestà di Dio, facendo vedere gli attributi invisibili di Dio. L’Apostolo Paolo conferma questo in Romani, capitolo uno, quando scrisse che gli attributi invisibili di Dio siano visti e riconosciuti nelle cose create.

 

Nota bene, che le cose che appartengono a Dio sono invisibili, Egli è Spirito con nessuna forma come pensano tanti oggi. Dobbiamo gettare via ogni immagine falsa riguardante Dio e il Suo Regno portata dagli uomini nella nostra mente, perché sono diventati come dei muri che oscurano la nostra vista della Gloria di Dio. Paolo aveva definito questi ragionamenti come le fortezze che si elevano contro la sapienza pura di Cristo, e vanno abbattuti comunque con la forza armata dello Spirito.

 

2Corinzi 10:4-5 infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti 5 e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo;

 

 

La nuvola rappresenta la Gloria di Dio, cioè Cristo, rappresenta anche lo stato spirituale, incorporeo e celeste di Cristo, che è la Gloria e l'immagine del Dio invisibile (Colossesi 1:15, 1Corinzi 11:7). L’intenzione di Dio è di portarci nella Gloria dell’unigenito Figlio; questa è la Gloria perduta in Adamo, che sta per essere “restaurato” per noi credenti. Tale restaurazione e glorificazione dei credenti avviene solo quando trascendiamo dalla nostra immagine carnale terrena, trasformandoci nell’immagine celeste del Cristo. Ciò che è carne è carne ed è terreno, e ciò che è spirito è spirito ed è del cielo. Poiché carne e sangue sono materiali e terreni, non possono entrare nel Regno di Dio; affinché non si conformi dai suoi pensieri carnali ai pensieri celesti del Padre, non può ereditare la Gloria di Dio.

 

Come le nuvole, chiunque è nato dallo Spirito, è guidato dal vento (lo spirito). Lo Spirito è qui oggi in mezzo a noi per farci contemplare la Gloria di Dio, e mentre contempliamo la Gloria, siamo trasformati dalla stessa Gloria di Dio, affinché troviamo una vita nuova nello Spirito, nei luoghi celesti in Cristo.

 

2Corinzi 3:17-18 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. 18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.

 

Si vede chiaramente nella Bibbia, che Dio ha sempre usato le nuvole per dimostrare la Sua Gloria. All’epoca, quando si manifestò in forma gloriosa davanti agli uomini o tramite visioni ai profeti, la Sua gloria apparve sempre come nuvola o fuoco come segni della Sua presenza. La Gloria dell'Eterno apparve come una nuvola, quando manifestò la Sua gloria agli Israeliti sul Monte Sinai. Apparve così, quando Mosè eresse il Tabernacolo, apparve così sopra gli Israeliti, quando restarono nel deserto per quaranta anni; apparve così, quando Salomone eresse il Tempio, apparve così quando Ezechiele visse la Sua Gloria. Anche quando Gesù salì sul monte e fu trasfigurato davanti ai tre discepoli più fidati, la Gloria di Dio apparve come una nuvola. Alla fine del Suo ministero, Gesù fu portato via su una nuvola, davanti ai suoi discepoli.

 

Tutte quelle manifestazioni servivano per esprimere la Gloria invisibile di Dio. Le cose di Dio, come ho già spiegato, non possono essere percepite con i sensi naturali dell’uomo; sono percepite solo con menti spiritualmente risvegliate dallo Spirito Santo.  Mentre cresciamo nella fede scopriamo che tutto ciò che leggiamo nel vecchio testamento parla solo della Gloria del Cristo nell'avvenire.

 

Vediamo più dettagliatamente alcune di queste manifestazioni della Sua Gloria in forma di nuvole, descritte dalla Bibbia.

 

 


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LA SUA MANIFESTAZIONE GLORIOSA SUL MONTE SINAI (OREB)

 La prima e unica manifestazione gloriosa di Dio davanti ad un’intera nazione, avvenne poco dopo la liberazione degli Israeliti dal Faraone. Dio comandò a Mosè di radunare il popolo israelita intorno al Monte Sinai, per un incontro importante. Leggiamo questo nel diciannovesimo Capitolo dell’Esodo:

ESODO 19:9 Il SIGNORE disse a Mosè: "Ecco, io verrò a te in una fitta nuvola, affinché il popolo oda quando io parlerò con te, e ti presti fede per sempre". E Mosè riferì al SIGNORE le parole del popolo. 

ESODO 19:16-20 Il terzo giorno, come fu mattino, ci furono tuoni, lampi, una fitta nuvola sul monte e si udì un fortissimo suono di tromba. Tutto il popolo che era nell'accampamento tremò. 17 Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento per condurlo a incontrare Dio; e si fermarono ai piedi del monte. 18 Il monte Sinai era tutto fumante, perché il SIGNORE vi era disceso in mezzo al fuoco; il fumo saliva come il fumo di una fornace, e tutto il monte tremava forte. 19 Il suono della tromba si faceva sempre più forte; Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce. 20 Il SIGNORE dunque scese sul monte Sinai, in vetta al monte; e il SIGNORE chiamò Mosè sulla vetta del monte, e Mosè vi salì.  

La liberazione degli Israeliti, è un esempio classico dell’opera di liberazione, che Dio sta compiendo nella vita di chiunque cerca la Sua gloria. La sofferenza, e la fatica del popolo israeliano, quando era incatenato presso il Faraone e i suoi eserciti, sono come il travaglio dei figli di Dio che vengono intrappolati in una natura corrotta (carne e sangue), una natura che non può fare il piacere di Dio; si parla di una natura che porta agli uomini, credenti inclusi, un senso di inimicizia e separazione da Dio. Le forze del Faraone, rappresentano i principi e i potenti di questo mondo; sono le forze spirituali della malvagità, che governano il mondo. Tali forze sono quelle che portano gli uomini alla corruzione e a un senso di separazione da Dio. Alcuni uomini cercano di fare il piacere del Signore, ma non ci riescono, perché sono schiavi della corruzione. La speranza delle creature, i credenti inclusi, è d’essere liberati dalla schiavitù della corruzione, e di ottenere la libertà gloriosa dei figli di Dio [Romani 8:19-23].

Se invece il figlio dell’uomo ci farà liberi, saremo veramente liberi.  

Giovanni 8:36 Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi.  

Usando delle tipologie o delle allegorie, Mosè rappresenta un’ombra di Cristo o il figlio dell’uomo che apparve per liberare gli eletti di Dio dalla schiavitù della corruzione, per la Gloria di Dio. Le parole di Mosè al Faraone furono: “Lascia andare il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto" e “Lascia andare il mio popolo perché mi serva”. Questa è la liberazione che otteniamo in questi ultimi giorni, una liberazione totale dalla schiavitù della corruzione e da ogni senso di essere peccatori, che ha ottenebrato i nostri occhi dalla bontà e Gloria di Dio.  

Nel cantico di Mosè, egli disse che, “Dio li introdurrai e li pianterai sul Suo Santo Monte”, cioè Sion [Esodo 15:17].

Dopo la liberazione, furono portati alla presenza della Gloria di Dio, rappresentata dalla nuvola. Il Monte Sinai in realtà è un’ombra del Monte Sion. Dio ha dimostrato ciò, per farci comprendere come è il mondo invisibile. Se vediamo i monti in questo mondo fisico, c’è sempre la possibilità di vedere delle nuvole al di sopra, che rappresentano la Gloria di Dio, presente sulla cima del Monte Sion. La salvezza che Dio sta compiendo non è più un’esperienza fisica come con gli Israeliti, ma un'esperienza spirituale. Si parla di una liberazione e trasformazione da uno stato carnale di carne e sangue a uno stato celeste nell’immagine dell’unigenito Figlio, Cristo, uno stato che ci permettere di servire il Signore liberamente, in innocenza ed amore, lontano da ogni senso di colpa.

 

Guardando con delle binoculari spirituali, si vede già un tipo di rapimento nella parte più bassa o nelle tenebre (Egitto) alla gloria di Dio nella nuvola.

Da questo si vede già, una scena dall’epoca, che attualmente puntava alla liberazione dei figli di Dio dalle tenebre di questo mondo alle nuvole di Dio sul Monte Sion dove si trova la Gloria di Dio.

 

LA COLONNA DI NUVOLE DI GIORNO E LA COLONNA DI FUOCO DI NOTTE 

Nel momento in cui gli Israeliti uscirono dall’Egitto, furono circondati sempre dalla Gloria di Dio, che apparve in cielo sotto forma di colonna di nuvola di giorno e una colonna di fuoco nella notte. Vennero guidati e sostenuti da questa colonna di nuvola e fuoco durante i loro viaggi nel deserto, per quaranta anni. 

ESODO 13:21-22 Il SIGNORE andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli lungo il cammino; di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero camminare giorno e notte. 22 Egli non allontanava la colonna di nuvola durante il giorno, né la colonna di fuoco durante la notte, dal cospetto del popolo.  

In una lettera ai corinzi, Mosè paragonò il nostro cammino nella fede di Cristo verso la Sua gloria, a quello degli Israeliti nel deserto sotto la copertura delle nuvole verso la Terra Promessa. Ricordiamo che la Terra Promessa, è un’ombra del Regno di Dio, dove risiede la pienezza della Gloria di Dio. Erano battezzati nella nuvola, per appartenere a Mosè; invece oggi, siamo battezzati con la fede nella Gloria di Cristo (lo Spirito Santo) per essere di Cristo. I loro viaggi nel deserto, rappresentano un processo di addestramento, trasformazione e raffinamento per renderli degni d’entrare nella Terra Promessa. Che ognuno dei credenti deve attraversare per ereditare la Gloria di Dio.    

1Corinzi 10:1-5 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare, 2 furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di Mosè; 3 mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, 4 bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo. 5 Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque: infatti furono abbattuti nel deserto.  

La Terra Promessa, il premio degli Israeliti, era una terra ricca e fertile nel mezzo del deserto, che simboleggiava il Regno di Dio; era una terra in cui agli abitanti non mancava nulla. Affinché gli Israeliti vivessero in una maniera degna del nome dell’Eterno nella Terra Promessa, erano assicurati di fruttuosità in ogni cosa, come la buona salute, abbondanza di cibo, vittoria contro i loro nemici, pace ecc.

Invece il premio riservato a noi credenti(fedeli), è un regno eterno, invisibile e glorioso dove regniamo su tutti i nemici di Dio, inclusa la morte. Paolo ha spiegato che il Regno di Dio, cioè La Nuova Gerusalemme celeste, non è un Regno di vivande né di bevande, come nell’epoca durante la dispensa d’Israele secondo la carne. 

Romani 14:17 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo.  

Siamo chiamati alla gioia, pace e prosperità illimitate nello Spirito Santo (la Gloria di Cristo) nel Regno di Dio. Lo Spirito ci raffina dallo stato carnale, attraverso la manna (parole) dal cielo, e le acque profonde dalla Roccia (rivelazione profonda dallo Spirito di Dio) e ogni tipo di correzione e disciplina, che in seguito produrrà i frutti di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa.  

 

MOSE’ NELLE NUVOLE

 

Durante la Sua prima apparizione davanti all’intera nazione di Israele, in una scena molto conosciuta, Dio comandò a Mosè di salire sul monte che fu avvolto nella nuvola della Sua gloria.  

ESODO 24:15-18 Mosè dunque salì sul monte e la nuvola ricoprì il monte. 16 La gloria del SIGNORE rimase sul monte Sinai e la nuvola lo coprì per sei giorni. Il settimo giorno il SIGNORE chiamò Mosè di mezzo alla nuvola. 17 Ai figli d'Israele la gloria del SIGNORE appariva come un fuoco divorante sulla cima del monte. 18 Mosè entrò in mezzo alla nuvola e salì sul monte; Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.

 

Mosè rimase in mezzo alla nuvola per quaranta giorni, e ricevette le due tavole della testimonianza, tavole di pietra, scritte con il dito di Dio. Tutti noi credenti dobbiamo seguire questo tipo di percorso spirituale, scalando il monte spirituale di Dio, cioè il Monte Sion, dove il Signore scriverà sulle tavole dei nostri cuori, i comandamenti. Come Egli ha promesso tramite le bocche dei profeti, negli ultimi giorni, Egli metterà la sua legge dentro di noi affinché ogni senso di peccato non ci sia più. Questa opera di Dio in noi, avviene quando saliamo e ci presentiamoci volentieri sull’altare di Dio sul Monte Sion.  

Geremia 31:33-34 "ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele, dopo quei giorni", dice il SIGNORE: "io metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. 34 Nessuno istruirà più il suo compagno o il proprio fratello, dicendo: "Conoscete il SIGNORE!" poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande", dice il SIGNORE. "Poiché io perdonerò la loro iniquità, non mi ricorderò del loro peccato".  

Dopo quaranta giorni, Mosè scese dalla nuvola dove ebbe un incontro con l’Eterno. Il suo volto fu illuminato fortemente dalla Gloria di Dio, ma il popolo degli Israeliti non aveva il coraggio per vederla. Mosè coprì il suo volto, mentre parlava con il popolo, perché non si sentì degno di guardare il   riflesso della Gloria di Dio che brillava fortemente sul suo volto.  

Quel riflesso della Gloria sul volto di Mosè, era solo un’ombra della Gloria di Cristo; Paolo ha paragonato il ministero di Mosè con il ministero della morte, un ministero temporaneo che è molto inferiore in confronto al ministero della Gloria di Cristo.

 

2Corinzi 3:6-11 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica.7 Or se il ministero della morte, scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, al punto che i figli d'Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, 8 quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? 9 Se, infatti, il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonda in gloria il ministero della giustizia. 10 Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo; 11 infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto più grande è la gloria di ciò che è duraturo.  

Come Dio ha chiamato Mosè su, nella nuvola, così Egli sta raccogliendo i Suoi eletti in quest'ora sul Suo Santo Monte (Sion), dove dimora la Sua gloria. E mentre contempliamo la Sua gloria, siamo trasformati nella stessa Gloria, affinché il mondo veda la Gloria di Dio su di noi, come gli Israeliti hanno visto il riflesso della Gloria su Mosè.

 2Corinzi 3:17-18 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. 18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.

  

LA DEDICAZIONE DEL TABERNACOLO DI MOSE'

 

Dopo la liberazione degli Israeliti dalla mano del Faraone, seguita dalla fuga dall'Egitto, e il loro raduno sul Monte Sinai per conferire con il Signore, Mosè fu chiamato sulla cima del monte per ricevere il Patto e il disegno di un tabernacolo come avevamo letto prima. Dio comandò a Mose di costruire un tabernacolo, una struttura semplice in cui risiedesse la Gloria dell’Eterno, in mezzo al Suo popolo.

In obbedienza, quando Mosè tornò dal popolo Israelita con il disegno del tabernacolo, egli insieme a loro, raccolse volontariamente dei materiali che servirono, e costruirono il tabernacolo esattamente come Mosè lo aveva presentato, secondo ciò che vide in presenza di Dio sul Monte Sinai.   

Esodo 40:33-38 Eresse pure il recinto intorno al tabernacolo e all'altare e sospese la cortina all'ingresso del cortile. Così Mosè completò l'opera. 34 Allora la nuvola coprì la tenda di convegno, e la gloria del SIGNORE riempì il tabernacolo. 35 E Mosè non potè entrare nella tenda di convegno perché la nuvola si era posata sopra, e la gloria del SIGNORE riempiva il tabernacolo. 36 Durante tutti i loro viaggi, quando la nuvola si alzava dal tabernacolo, i figli d'Israele partivano; 37 ma se la nuvola non si alzava, non partivano fino al giorno in cui si alzava. 38 La nuvola del SIGNORE infatti stava sul tabernacolo di giorno; e di notte vi stava un fuoco visibile a tutta la casa d'Israele durante tutti i loro viaggi.  

Leggendo dall'ESODO 40:33-38, subito dopo la fine della costruzione e la dedicazione del tabernacolo, la Gloria di Dio in forma di nuvola, coprì la tenda del tabernacolo e lo riempì, finché Mosè non poté entrare per la forte presenza della Gloria. Ricordiamo che il tabernacolo serviva come un tempio o casa in cui Dio abitava in mezzo al Suo popolo.  

Ancora oggi, è possibile vedere che il Signore usa la nuvola per esprimere la Sua gloria. Tale Gloria diviene la forza degli Israeliti, perché rappresentavano la Gloria di Dio in mezzo al Suo popolo. La loro prosperità e vittoria in ogni cosa, era legata alla Gloria di Dio che dimorava in mezzo di loro. Oggi scopriamo che il desiderio di Dio rimane lo stesso, cioè dimorare in mezzo al Suo popolo. Se con pazienza, ascoltiamo la parola e ci conformiamo nell’immagine dell’unigenito Figlio di Dio, scopriamo che Egli ci ha promesso di scendere dal cielo e di dimorare presso di noi, perché lo Spirito rivela oggi che siamo il vero tabernacolo o Tempio del Dio vivente, il quale non si è formato con la mano dell’uomo.  

Giovanni 14:23 Gesù gli rispose: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.  

Tale tabernacolo che Mosè costruì, era una struttura che servì come un’ombra per farci conoscere il piano di Dio, cioè di dimora in mezzo di noi per tutta l’eternità. 

2Corinzi 6:16-18 E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: "Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. 17 Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'impuro; e io vi accoglierò. 18 E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente".  

Come la Gloria discese con la nuvola per abitare fra gli Ebrei, così anche noi siamo radunati alla Sua presenza dove si trova la Sua gloria, cioè la Nuvola, anche se parliamo della gloria vera e invisibile. Da questo vediamo già che l’intenzione del nostro Padre è di raccogliere i Suoi figli, persi nelle tenebre di questo mondo, nella Sua gloria (la Nuvola).  

 

LA DEDICAZIONE DEL TEMPIO DI SALOMONE

 

Circa quattrocento anni dopo la liberazione di Israele dalla mano del Faraone, il loro viaggio di quaranta anni nel deserto e la loro entrata nella Terra Promessa, Re Davide propose un tempio grandioso in nome dell’Eterno, una proposta che fu accettata da Dio, ma destinata ad essere eseguita da Salomone, il figlio di Davide che ereditò il suo trono, dopo il suo decesso. Nello stesso modo in cui Mosè aveva ricevuto quattrocento anni prima, il disegno del tabernacolo, anche Davide ricevette il piano del tempio direttamente daDio. 

Il tempio era una versione più grande e splendida del tabernacolo, fu costruito nel deserto, ma erano identici dal punto di vista ideologico, contenevano gli stessi tipi di oggetti e lo stesso ordine. Dopo tanti anni di lavorazione, Salomone finì la costruzione del tempio destinato ad essere la meraviglia del mondo, e lo dedicò all’Eterno.

In una cerimonia grandiosa, mentre Salomone e il popolo Israeliano dedicarono il Tempio all’Eterno, venne ripetuta una cena, come quella vista quattrocento anni prima, quando Mosè dedicò il tabernacolo all’Eterno, la Gloria di Dio sotto     forma di una nuvola fece ingresso nel Tempio e lo riempì, affinché i sacerdoti non potessero entrare a causa della forte presenza della nuvola che rappresentava la Gloria di Dio.

2 Cronache 5:12-14 e tutti i Leviti cantori, Asaf, Eman, Iedutun, i loro figli e i loro fratelli, vestiti di bisso, con cembali, saltèri e cetre stavano in piedi a oriente dell'altare, e con loro centoventi sacerdoti che sonavano la tromba - 13 mentre, dico, quelli che sonavano la tromba e quelli che cantavano, come un sol uomo, fecero udire all'unisono la voce per lodare e per celebrare il SIGNORE, e alzarono la voce al suono delle trombe, dei cembali e degli altri strumenti musicali, per lodare il SIGNORE "perch'egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno!", avvenne che la casa, la casa del SIGNORE, fu riempita di una nuvola. 14 I sacerdoti non poterono rimanervi per svolgere il loro servizio a causa della nuvola; poiché la gloria del SIGNORE riempiva la casa di Dio. 

Dio ha confermato ancora il Suo desidero profondo d’abitare fra il Suo popolo. Israele che è un’ombra della Chiesa di Dio a venire, fu una nazione privilegiata a dimorare in mezzo alla Gloria di Dio. Questo desiderio di Dio, esiste fino a oggi, cioè di portare il Suo popolo ad abitare insieme a Lui e di vedere la Sua gloria (la nuvola).

  

LA TRASFIGURAZIONE DI GESU’ 

Dopo tanti mesi con Gesù, e avendo visto le opere che egli compì, è logico pensare che i discepoli avevano un'idea precisa dell’identità di Gesù, ma non era così. Un giorno, Gesù ha chiesto ai discepoli cosa la gente credeva Egli fosse: tutti, salvo Pietro hanno dovuto indovinare, chiamandolo con nomi diversi, Pietro invece lo chiamò, “Cristo Figlio di Dio vivente”. Gesù, nella Sua risposta a Pietro, gli disse, “ nè carne né sangue non hanno rivelato questo mistero a te, ma mio Padre in cielo” [Matteo 16:13-17].      Qualche settimana dopo, Gesù portò in cima ad un monte, tre discepoli di nome Pietro, Giovanni e Giacomo dove si trasfigurò davanti a loro. Leggiamo Matteo 17:1-9: 

Matteo 17:1-9 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro; la sua faccia risplendette come il sole e i suoi vestiti divennero candidi come la luce. 3 E apparvero loro Mosè ed Elia che stavano conversando con lui. 4 E Pietro prese a dire a Gesù: "Signore, è bene che stiamo qui; se vuoi, farò qui tre tende; una per te, una per Mosè e una per Elia". 5 Mentre egli parlava ancora, una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: "Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo". 6 I discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra e furono presi da gran timore. 7 Ma Gesù, avvicinatosi, li toccò e disse: "Alzatevi, non temete". 8 Ed essi, alzati gli occhi, non videro nessuno, se non Gesù tutto solo. 9 Poi, mentre scendevano dal monte, Gesù diede loro quest'ordine: "Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo sia risuscitato dai morti". 

Osserviamo bene che quando i tre discepoli si meravigliarono dello spettacolo glorioso, furono avvolti da una nuvola luminosa, e sentirono la voce del Padre dalla nuvola che disse, "Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo". Quella voce del Padre è la stessa voce che proveniva dal cielo dopo il battesimo di Gesù che disse “Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto (Marco 1:11)”. In realtà Gesù dimorava in questa Gloria, anche se gli uomini non si erano accorti di questa Gloria invisibile. Gli uomini vedevano il figlio di Maria e di Giuseppe, come un falegname, ma non potevano discernere la Gloria di Dio dentro di Lui.  

La trasfigurazione di Gesù sulla cima del monte davanti ai discepoli, ha rivelato la Sua vera forma, nascosta sotto la copertura di carne e sangue. Tale scena della trasfigurazione sul monte, è semplicemente una riflessione su ciò che è nel Regno invisibile di Dio, si può considerare il monte della   trasfigurazione come la cima del Monte Sion, dove si trova la piena Gloria di Dio. Oggi, per trovare tale nuvola gloriosa di Dio, è inutile andare sul qualche monte di Gerusalemme, nel Medio Oriente, né in altri parti del mondo, ciò che dobbiamo fare è raggiungere spiritualmente la cima del Monte Sion. Dobbiamo lasciare tutti ciò che abbiamo vanitosamente acquisito in questo mondo materiale, per ottenere la piena Gloria del Padre.

E’ possibile camminare sulla terra con la pienezza della Gloria di Dio, questa è la nostra eredità da Santi nel Regno di Dio, ma resterà sempre un mistero per gli uomini che non hanno questa rivelazione.  

 

RAPIMENTO DI GESÙ SULLE NUVOLE 

Alla fine del Suo ministero, in presenza dei Suoi discepoli, Gesù fu elevato e portato su nel cielo su una nuvola. Ciò rappresenta la Gloria del Padre che è egualmente la Gloria di Cristo, perché il Padre Gli ha dato la Sua gloria senza misura.  

Atti degli Apostoli 1:8-9 Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra". 9 Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. 

Ovviamente la Gloria di Dio è una cosa invisibile, tale gloria sia anche prima di questo mondo materiale. Se Dio ha formato questo mondo visibile, è logico che Egli è Spirito e ciò che appartiene a Lui è invisibile e non può essere percepito dai sensi umani.

Anche la Gloria di Dio non è in qualche locazione geografica lassù, come gli uomini pensano. Dio ha usato queste allegorie, per spiegare un’ascensione spirituale alla Gloria del Padre.  Gesù è sceso dalla Gloria incorruttibile ed invisibile di Dio, in questo mondo materiale per risvegliare i Suoi fratelli persi nelle tenebre di questo mondo, e testimoniare del Regno di Dio. Dopo aver compiuto la Sua missione sulla terra, Egli tornò alla Sua gloria nel Padre che aveva fin dal principio, prima di aver indossato un corpo di carne e sangue. Le nuvole sono allegorie usate per indicare la Gloria di Dio. 

Giovanni 17:4-5 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l'opera che tu mi hai data da fare. 5 Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse.  

Ognuno di noi è chiamato alla Gloria che segue l’Agnello ovunque vada, per finire nella Gloria di Dio. Per questo, nelle ultime ore prima della Sua incarcerazione, Gesù fece una preghiera al Padre per il nostro ascolto, pregò che fossimo raccolti dove Egli era, cioè nella Gloria del Padre.  

Giovanni 17:22-24 Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno; 23 io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me. 24 Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo.  

Con Adamo tutti hanno peccato e sono privi della Gloria di Dio, ma mediante la redenzione in Gesù Cristo, siamo riportati alla Gloria di Dio. L’intenzione di Dio è di raccogliere ognuno di noi da tutte le estremità della terra, da dove siamo caduti, alla Sua nuvola gloriosa sulla cima del Monte Sion. Quando questa opera di Dio è finita su di noi, il mondo sentirà la voce dalla nuvola di nuovo che dice, “Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo”. 

La Bibbia è molto facile da comprendere, ma gli uomini inciampano nelle parole, non sapendo che le lettere uccidono, ma lo Spirito dà la vita. La nostra speranza da credenti, è di trovarci nella Gloria del Padre, poiché siamo tutti all'interno di quella Gloria, ma abbiamo perso questo in Adamo. In realtà, noi siamo tutti dello stesso corpo, la stessa fratellanza, lo stesso Padre e lo stesso Dio. Leggiamo in Giovanni 20:17, cosa Gesù ha detto a Maria Dopo la Sua risurrezione: 

Giovanni 20:17 Gesù le disse: "Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli, e di' loro: "Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro"".  

E' giunta l'ora di ascoltare ciò che lo Spirito dice, e di aspettare in silenzio per la manifestazione della misericordia di Cristo, per coloro che la cercano con pazienza.

Gioia abbondante 

Trevor Eghagha

 

 
 
"Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del SIGNORE è spuntata sopra di te!!!  Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.!!   Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio; !!    perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. !!!

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