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APOCALISSE DEL CRISTO


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 IL NOSTRO PASSAGGIO ATTRAVERSO LA PORTA

 

  

Giovanni 10:9 Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me, sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo. Giovanni 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. 

Se l'uomo abbandonerà definitivamente i sensi che fanno parte del regno del nulla, cominciando ad ascoltare la voce della verità, avrà sempre il riposo glorioso di Dio. Tale riposo è astato promesso da Dio a tutti quelli che ascoltano e seguono diligentemente la guida interiore della voce dello Spirito di Dio, che cerca di ricondurre di nuovo l'uomo alla Gloria di Dio, lontano dalla tribolazione di questo mondo. Secondo la parola dei profeti dell'Antico Testamento, quando ci sarà la fine del mondo, gli uomini cercheranno tale luogo di riposo e Gloria, in cui troveranno conforto, guarigione, gioia e soddisfazione. Per questa ragione, oggi il Padre ci sta mostrando una porta attraverso cui dobbiamo passare per poter scoprire una nuova vita. Questo è il significato delle parole di Gesù, quando disse: “Il Mio gregge ascolta la Mia voce, e Mi segue fino al luogo del riposo, Gloria ed abbondanza”, a dimostrazione delle Sue capacità divine. Aggiunse poi in seguito: “E' la porta attraverso la quale il gregge di pecore passa, giungendo così nel luogo della vera vita abbondante”.  

Al di là della porta, c'è il Regno del potere onnipotente di Dio; è il Regno dell'invisibile Spirito eterno, in cui si trova l'immortale Gloria di Dio. Si tratta del luogo che Gesù è venuto a mostrarci per farci radunare esso, in cui la morte ed i suoi frutti del dolore e della sofferenza non esistono; vi abbondano infatti l'amore, la meraviglia eterna, la pace e la felicità. E' la porta attraverso cui i redenti di Dio passano, ottenendo la salvezze, è l'eterna porta aperta che Dio, dall'alto della Sua compassione, cerca continuamente di rivelare ed amministrare agli uomini, che gemono nel proprio letto dell'umanità.  

In presenza di Dio, la porta resta aperta e presente, ma è stata a lungo nascosta agli uomini. Ciò a causa della voce del ladro e distruttore, Satana, ossia lo Spirito che governa questo mondo, oscurando i cuori degli uomini, così che ignorino tale passaggio che conduce alla vita. Poche persone sanno che era la voce di Satana (il serpente), operando attraverso la mente carnale, a guidare Adamo fuori dalla presenza di Dio, lasciando il Giardino di Eden, per brancolare nelle tenebre senza alcuna speranza, e senza conoscere il modo per poter tornare nel luogo della vita. Sì, Satana può travestirsi da angelo della luce, amministrando le menzogne, che allontanano gli uomini da Dio. Può assumere diverse e sofisticate sembianze, potrebbe essere un ministro della Parola, o insinuarsi tra le credenze e tradizioni moralistiche umane, allontanando gli uomini dalla luce, inserendoli nell'oscurità.  

In questo momento, le diaboliche opere delle tenebre sono state rivelate, così come Satana è stato svelato grazie al radioso risveglio del nostro Cristo interiore, anche noi stiamo diventando consapevoli della vera, amorevole ed immutabile volontà di Dio verso di noi. Egli desidera salvare tutti gli uomini dando loro il Suo Regno, non vuole affatto distruggerci o allontanarci dalla Sua presenza. Dio è qui per guidarci verso di Sé, attraverso la porta aperta.  

In questo articolo, vedremo che Dio ha cercato di mostrarci tale passaggio, sin dalla caduta di Adamo nella trasgressione. Facendo riferimento all'esperienza di Giovanni, comprenderemo che fu allegoricamente trasportato in Paradiso, e attraversò la porta aperta e giunse fino alla sala del trono di Dio. Esamineremo anche l'impressionante rassomiglianza tra l'esperienza di Giovanni e quella di Noè, risalente a migliaia di anni prima.  

E' scritto che il Signore non nasconde mai nulla a quelli che Lo cercano; i Suoi segreti sono con quelli che Lo servono; per tale motivo, Egli ci rivelerà sempre ciò che concerne il fine della nostra Fede. Così come il Signore ci mostra fedelmente ciò che concerne il nostro riposo e dominio nella gloriosa era di Cristo, allo stesso modo ci conduce alla porta che ci conduce verso il Suo mondo. Questo venne dimostrato quando Dio rapì l'Apostolo Giovanni, garantendogli l'accesso al Suo Regno, dopo aver attraversato la porta aperta e gli diede una serie di rivelazioni in merito al fine della nostra Fede in Gesù Cristo.  

Apocalisse 4:1 Dopo queste cose, io vidi, ed ecco una porta aperta nel cielo, e la prima voce che avevo udito parlare con me come una tromba disse: «Sali quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire dopo queste». 

Quando Giovanni divenne Spirito e passò attraverso la porta, vide immediatamente qualcuno che appariva radioso come uno smeraldo, seduto su un trono circondato da un arcobaleno. Inoltre, tra le altre cose che vide, c'era un mare di vetro cristallino e sette lucerne che bruciavano dinnanzi al trono, ventiquattro uomini anziani che indossavano delle vesti bianche e corone d'oro, e quattro bestie con gli occhi ovunque su di sè, posti vicino al trono, portando omaggio a Colui che occupava il trono [Rivelazioni 4:2-11]. 

Voglio velocemente rammentare ai lettori, specialmente quelli che stanno cominciando adessio ad aprirsi alle realtà spirituali, che tutte le cose che Giovanni vide hanno un valore prettamente allegorico. Lo Spirito di Dio impiega le allegorie per insegnarci le cose in merito al Suo Regno invisibile, pertanto dovremmo cancellare dalla nostra mente l'idea che Dio occupa una sedia in una stanza, in qualche luogo del cielo. Dio è puro Spirito, e non vive in relazione al materiale mondo fisico.  

Ciò che Dio intende rivelarci attraverso l'esperienza di Giovanni, è quello che realizzeremo dentro di noi nel momento in cui passeremo attraverso la porta aperta, accedendo in tal modo al Suo Regno. Passeremo attraverso la porta, se ascenderemo spiritualmente nella nostra coscienza. Naturalmente, noi siamo a conoscenza di cosa avviene dentro di noi, perché il Regno di Dio è dentro di noi [Luca 17:20-21 ]. Ciò che distinse Gesù da ogni altro uomo è che conosceva questo prezioso segreto, ecco perché spesso confessò che era il Padre in Lui ad agire attraverso di Lui, e sappiamo pertanto che Dio è sul trono nel Suo Regno. Quindi, è questa la più grande meraviglia di tutti i tempi, visto che stiamo diventando consapevoli del fatto che tutto quello che cerchiamo e di cui avremo bisogno è dentro di noi. I più saggi cercatori del Vecchio Testamento non riuscirono mai a chiarire questo mistero, e nemmeno la maggior parte delle persone di oggi ci riescono, ma grazie a Dio per la Sua Grazia, perché ci sta dando orecchie per sentire [Ebrei 11:15].  

Il Padre ci sta chiamando oggi, affinché lasciamo definitivamente le tenebre terrene e raggiungiamo il Suo Regno glorioso. Ascenderemo soltanto se ascolteremo la verità proveniente dallo Spirito interiore, e ci conformeremo a Cristo, l'immagine di Dio. Ascenderemo soltanto se ascolteremo la tromba di Dio, sciogliendo i sigilli nella nostra vita che ci legano ad un'immaginaria identità terrena separata da Dio. Noi fummo allontanati totalmente dalla conoscenza della consistenza di cui eravamo fatti, ma la nostra divinità è stata poi svelata, nello stesso momento in cui abbiamo attentamente prestato ascolto alla voce dello Spirito.  

Il Libro delle Rivelazioni comprende sette sigilli, sette trombe, sette messaggi e sette ampolle. Le sette trombe rappresentano la voce dello Spirito di Dio, i sette messaggi alle sette chiese stanno per le parole pronunciate dallo Spirito. Quando le trombe suonano, evidenziandosi assieme ai sette messaggi, i sette sigilli si sciolgono in noi, ed il mistero di Dio si rivela in noi. Le sette ampolle rappresentano l'ira di Dio, che esploderà nei confronti di quelli che rifiuteranno di ascoltare la chiamata all'obbedienza in Cristo. La voce dello Spirito ci giuda verso la porta aperta, affinché torniamo alla presenza di Dio, ritrovando così la Gloria perduta. Perciò, dobbiamo stare  estremamente attenti a prestare attenzione alla voce dello Spirito per poter vivere; non lasciamo  assolutamente che le voci degli uomini ci trascinino via, in quanto finiranno nel nulla.  

Riassumeremo brevemente il significato della rivelazione che l'Apostolo Giovanni attribuì a ciò che vide al di là della porta aperta: 

LA PORTA APERTA:

La porta aperta rappresenta l'accesso al Regno di Dio, per quelli che ascoltano la voce dello Spirito, confessando Cristo dentro di sé. 

Apocalisse 3:7 «E all'angelo della chiesa in Filadelfia scrivi: queste cose dice il Santo, il Verace, colui che ha la chiave di Davide, che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre. Apocalisse 3:8 Io conosco le tue opere; ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, nonostante tu abbia poca forza, hai custodito la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. 

Ricordate che la nostra salvezza avviene semplicemente confessando il Cristo; questo si verifica vivendo la vita dello Spirito interiore umano attraverso la Fede, abbandonando quello esteriore. Agendo in tale modo, fedelmente e pazientemente, senza lasciarci scoraggiare dall'opposizione della carne e nemmeno da coloro i quali non hanno la nostra stessa rivelazione, un'entrata viene amministrata in noi, fino all'eterno Regno di Dio della luce, conosciuto anche come la Nuova Gerusalemme, in cui sappiamo dimorare la nostra consolazione per l'eternità. Rammentate che la perseveranza e la pazienza nell'applicare le parole che lo Spirito ci rivela, sono fondamentali se speriamo di attraversare la porta per raggiungere il Regno di Dio.  

Apocalisse 3:10 Poiché hai custodito la parola della mia costanza, anch'io ti custodirò dall'ora della prova che verrà su tutto il mondo, per mettere alla prova coloro che abitano sulla terra. Apocalisse 3:11 Ecco, io vengo presto; tieni fermamente ciò che hai, affinché nessuno ti tolga la tua corona. Apocalisse 3:12 Chi vince io lo farò una colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non uscirà mai più fuori; e scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio, e il mio nuovo nome. 

 

OCCUPAZIONE DEL TRONO:

L'ultima promessa del Padre rivolta a quelli che eseguiranno fedelmente la Sua Parola incorruttibile, è la consegna della massima autorità in Cielo ed in terra, dopo che avranno attraversato la porta che conduce alla presenza di Dio. Dio ha promesso che occuperemo il Suo trono, dal quale potremo regnare e comandare liberamente; un segno del nostro ritrovato dominio. La Gloria.  

Apocalisse 3:21 A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono. 

Questo potrebbe meravigliarvi, ma capite che, gli unici che si siedono sul trono siete voi ed anch'io,  nel nostro stato di totale risveglio e regneremo e comanderemo, diventando una cosa sola con il Padre. Ricordate le parole di Gesù: “Tutto il potere in Cielo e in terra passa attraverso di Me [Marco 28:18], perciò, se ci riscopriamo in Lui (l'immagine di Dio), regneremo con il Padre. Amen. 

Coloro i quali giungeranno in questo posto, vivranno grazie al potere di Dio, ed è risaputo che con Lui tutto è possibile. E' il luogo  del potere e delle infinite possibilità, in quanto, a tale livello di consapevolezza, tutto è possibile. E' proprio grazie all'immenso potere che tutte le cose, visibili ed invisibili, sono state create. Gesù agiva in tale consapevolezza, per poter fare così tutto ciò che gli uomini non credevano possibile. La celebre confessione di Gesù: “Il Padre ed Io siamo una cosa sola” è una prova sufficiente a dimostrare che Egli era seduto sul trono del Padre. Siamo grati per questo privilegio, perché compiremo anche noi le Sue stesse opere, in quanto ci ha garantito l'accesso allo stesso trono di Dio.  

LE CORONE D'ORO:

Le corone d'oro rappresentano le corone della vita e regalità promesse a colui il quale sarà ad esse fedele fino alla morte.  

Apocalisse 2:20 Ma ho alcune cose contro di te: tu permetti a quella donna Iezabel, che si dice profetessa, di insegnare e di sedurre i miei servi inducendoli a fornicare e a mangiare cose sacrificate agli idoli. 

Sappiamo che dobbiamo perdere le nostre identità umane in relazione a questo fisico mondo temporale, e cominciare a vivere secondo lo Spirito dell'uomo. Quelli che resistono fedelmente alle tentazioni di questi tempi, causate dal vecchio uomo corrotto, si riscopriranno a vivere una nuova vita.  

Ringrazi Dio chi viene sottratto al reame della morte e viene incoronato con l'amore, la dolcezza e la misericordia.  

 

LE VESTI BIANCHE INDOSSATE DAI VENTIQUATTRO ANZIANI:

Le vesti bianche rappresentano i nostri abiti di luce che in questo momento, Dio ci sta restituendo. 

Apocalisse 3:5 Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio, e davanti ai suoi angeli. 

Anche chiamata giustizia dei Santi, si tratta delle vesti o coscienza nella luce che l'uomo possedeva con Dio al principio, quando non era ancora stato influenzato e corrotto dalla terrena mente carnale, che aprì un grande spitraglio alla coscienza del peccato, ed una conseguente perdita di baldanza verso Dio. E' la nudità di Adamo ad aver dimostrato ciò, che gli causò pertanto il definitivo allontanamento dalla presenza di Dio.  

Se ci pentiamo e cominciamo ad ascoltare la voce dello Spirito, risvegliando la nostra coscienza interiore dal regno della morte [carne], ed inizieremo di nuovo a vivere nell'illuminazione derivata dai Sette Spiriti di Dio[Rivelazioni 3:1-3], riscopriremo ancora una volta la nostra innocenza e ci riuniremo con gioia agli innumerevoli e perfetti Spiriti (angeli), diventando una cosa sola dinnanzi al trono di Dio [Rivelazioni 5:11].[PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULL'ARGMENTO POTETE CONSULTARE “RECLAMANDO LE VESTI DI LUCE”

 

LE SETTE LUCERNE CHE BRUCIANO DINNANZI AL TRONO:

Le sette lucerne poste dinnanzi al trono di Dio rappresentano lo Spirito di Dio, che illumina l'uomo, causandogli un risveglio alla verità ed alla realtà della Sua invisibile presenza. E' un potere rigenerativo a provocare una sorta di rinascita nell'uomo, guidandolo verso la porta che lo condurrà al luogo in cui vivrà nella Gloria. Tutti quelli che vivranno al di là della porta, condurranno un'esistenza basata strettamente sull'illuminazione derivante dallo Spirito di Dio, e non più secondo l'ispirazione proveniente dal naturale Spirito dell'uomo. Lo Spirito dell'uomo che scorre nella fossa di Satana, non è in grado di riconoscere tutto ciò che è invisibile, non può conoscere le cose di Dio, causando pertanto all'uomo di perdere la consapevolezza della propria gloriosa eredità nella luce.  

Quando Adamo regnava nella Gloria, viveva strettamente nello Spirito di Dio (il respiro di Dio, albero della vita). La sua libera caduta nella fossa senza fondo, cominciò nel momento in cui aveva deciso di vivere secondo lo Spirito dell'uomo naturale (il serpente | bestia | albero della conoscenza del bene e del male). Se l'uomo vive nello Spirito di Dio, vivrà eternamente nella Gloria di Dio, se invece fa l'opposto, vivendo secondo la saggezza umana, morirà come tale.  

Gesù disse: “Se la luce in te è oscurità, quanto grande è tale oscurità”; la luce di cui parlava in realtà è l'intelligenza derivata dallo Spirito carnale dell'uomo. Perciò, capite che ogni uomo che torna verso la Gloria di Dio, dev'essere illuminato dalle sette lucerne dinnanzi al trono di Dio. Ciò simboleggia il seguire l'Agnello di Dio, che ha i sette occhi | lucerne di Dio [Rivelazioni 14:4]. 

Apocalisse 5:6 Poi vidi ritto, in mezzo al trono e ai quattro esseri viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello come ucciso, il quale aveva sette corna e sette occhi, che sono i sette Spiriti di Dio mandati per tutta la terra. 

E' da notare che in Rivelazioni 5:6, l'Agnello appare improvvisamente al posto delle sette lucerne. Si tratta dell'Agnello che porta via i peccati del mondo, illuminando gli uomini con la luce della vita. Il mistero qui è che quelli che si riscopriranno al di là della porta aperta, diverranno il vero Agnello di Dio, illuminando il mondo con la luce della vita.  

LE QUATTRO BESTIE CON GLI OCCHI OVUNQUE:

Le quattro bestie si riferiscono ai differenti aspetti della nostra personalità, che alla fine si armonizzano con lo Spirito di Dio.  Gli aspetti in questione sono le emozioni/anima (leone), cuore/desiderio (uomo), volontà/forza (vitello) e pensieri/mente (aquila), che diventano totalmente soggetti ed armonizzati con Cristo, che comanda e regna nell'uomo. Ricordate, che l'obiettivo è di ritrovarci in ogni cosa soggetti a Cristo, e la fine giungerà quando il Regno (noi) passerà a Dio, così che Egli diventerà tutto e sarà in tutto, e ciò che il mondo vedrà in noi sarà Dio manifestatoSi nella carne.  

L'uomo che vive al di fuori della condizione di Adamo, al di fuori della porta, patisce sofferenza ed angoscia dentro di sé, perché le quattro bestie sono feroci; sono allo stato selvatico e totalmente fuori controllo, ad indicare che le emozioni nella vita al di fuori della carne, sono incontrollabili, i desideri sono molti ed insaziabili, i pensieri sono carnali e l'uomo non può semplicemente esser soggetto alla legge di Dio. Questo spiega perché oggi  nell'uomo esistono in abbondanza i cattivi frutti della rabbia, gelosia, avidità, angoscia emotiva, amarezza, odio, ecc. In tale stato, l'anima è in tribolazione e non trova riposo; è come un ventre sterile che non riesce mai a cambiare il proprio stato. Tutta questa dispersione di negatività nell'uomo, contamina la sua coscienza, negandogli di conseguenza l'accesso alla presenza del Padre, il che equivale alla morte ed alla distruzione, non potendo al contrario vivere una vita meravigliosa.  

Quando Gesù guarì il folle, incontrollabile e violento uomo di Gadarenes, intendeva dimostrare che pace e sanità ci vengono restituite soltanto se ci lasciamo guidare dallo Spirito (Cristo). Dopo la miracolosa guarigione, il folle si trovava ai piedi di Gesù, a ricevere istruzioni da Lui, simboleggiando così la totale soggezione a Cristo. Nella sua insanita, i vari aspetti del suo essere [le quattro bestie] erano indomabili dagli uomini, e si provocò delle lesioni, che simboleggiano la distruzione di sé. Questo è lo scivoloso percorso che conduce alla distruzione, che l'uomo segue quando i vari aspetti del proprio essere non combaciano con lo Spirito di Gesù Cristo. 

L'unico modo per sottrarci ai tormenti emotivi ed alla sfrenata lussuria e cattive abitudini dentro di noi, è lasciare che lo Spirito Santo ci attraversi totalmente. Notate che le quattro bestie dinnanzi al trono, sono ricoperte di occhi.  Questo indica lo stato dell'uomo totalmente illuminato, nel momento in cui si sveglia nella piena consapevolezza della Gloria e presenza di Dio, unica presenza che ci sia. Quando i nostri occhi della comprensione si apriranno alla luce dei Sette Spiriti di Dio, cominceremo a vedere ciò che vede Dio, cioè il Padre ed il Figlio in tutto il creato. Non riconosceremo più le persone dalla propria identità umana di questo mondo, bensì dallo Spirito. I desideri saranno rivolti alle cose dell'Alto, la mente si fonderà con lo Spirito, le emozioni saranno legate a Dio, e la volontà sarà quella di Dio. Ecco perché Gesù disse che dobbiamo esercitarci con i volti dell'aquila(mente | pensieri), il leone (emozioni  | anima), l'uomo (desideri | cuore) ed il vitello (volontà | forza), per amare totalmente Dio.  

Marco 12:30 e: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Questo è il primo comandamento. 

In tale risveglio interiore, non c'è oscurità, l'assenza di liberazione proviene da ogni forma di attaccamento alla vanità, e l'uomo guarda continuamente alla bellezza e Gloria del Dio vivente. Per questa ragione, il Signore dice: “Lascia che il tuo sguardo sia leale”, osservando soltanto la Gloria di Dio al di là del velo della coscienza umana.  

IL MARE DI VETRO:

Il mare di vetro dinnanzi al trono rappresenta la bella ed immutevole vista della Gloria di Dio, dalla prospettiva di Colui il Quale occupa il trono.  Quando Gesù pregava, chiedeva di poter essere con Dio e vedere la Sua Gloria; questa è l'eterna eredità dei Santi [Giovanni 17:24]. I profeti predissero che la consocenza della Gloria del Signore, avrebbe riempito la terra così come le acque che formano il mare, il giorno in cui ci risveglieremo per ammirare la bellezza e maestà di tutto il creato  di Dio [Abacuc 2:14]. L'uomo si risveglierà realizzando che tutto è sacro e puro, riflesso della conoscenza del Dio vivente. In tale divina realizzazione, abbondano pace infinita e libertà, le rumorose onde dell'incertezza e del cambiamento che abbiamo contemplato nella nostra umanità, diventeranno come un brutto sogno dimenticato.  

Adesso comprendiamo che Gesà dormiva tranquillo come un bambino, mentre quelli che erano con lui erano spaventati dalle violente onde che scaraventarono la loro barca contro gli scogli. Da sveglio, Cristo non è semplicemente consapevole della tempesta, ma vede soltanto un mare di vetro cristallino davanti a Lui.  

Oh, che gli uomini preghino il Signore perchè sta calmando le acque turbolente nelle nostre vite. Amen.  

Salmi 107:29 Egli riduce la tempesta a un mormorio e le sue onde son fatte tacere. 

I VENTIQUATTRO ANZIANI:

I ventiquattro anziani rappresentano i sacerdoti di Dio, che istruiscono le nazioni e le guidano affinché ritornino di nuovo verso Dio.  

Dalle poche nozioni che abbiamo finora appreso, stiamo cominciando a comprendere i poteri all'interno degli anni futuri e la Gloria che attende tutti quelli che ascoltano la voce del loro Maestro, che li richiama a Sé. Al di là della porta, c'è il nostro riposo eterno, grazie al ritorno alla nostra riconciliazione in Dio.  

IL PASSAGGIO DI NOE' DALLA PORTA

Per dimostrare l'importanza di tale porta aperta, che Dio sta attualmente rivelandoci, l'immutevole Spirito di Dio parla di ciò attraverso la conosciuta storia di Noè.  Nella Bibbia si legge che Noè salì sull'arca e Dio ve lo rinchiuse dentro. Accedere all'arca rappresentava per l'uomo, entrare in un mondo a tutti sconosciuto. Per oltrepassare quella porta, è necessario essere capaci di vedere oltre il mondo naturale nella Fede; dobbiamo avere una rivelazione della reale ed invisibile presenza di Dio. Come sappiamo, tutti i peccatori che si trovavano sulla terra ferma, vennero inghiottiti dal mare della perdizione, mentre chi si trovava sull'arca giunse ad un nuovo mondo. Tutti quelli che oltrepassano quella porta non moriranno mai. 

Genesi 7:1 Allora l'Eterno disse a Noè: «Entra nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto davanti a me, in questa generazione . ………  Genesi 7:5 E Noè fece esattamente tutto ciò che l'Eterno gli aveva comandato.

Genesi 7:6 Noè aveva seicento anni quando venne sulla terra il diluvio delle acque………. Genesi 7:16 entrarono maschio e femmina di ogni carne, come DIO aveva comandato a Noè; poi l'Eterno li chiuse dentro. 

Osservando la malvagità e la corruzione sulla terra, Noè aveva ascoltato la voce di Dio (le sette trombe), ed ebbe una rivelazione di come lasciarsi definitivamente alle spalle il vecchio sistema corrotto, per accedere ad uno nuovo e giusto, fondato da Dio. Mosso dal timore e da un senso di urgenza, l'uomo seguì obbediente, la guida dello Spirito, procedendo così alla costruzione dell'arca. Tale impegno nella costruzione rappresenta un ammonimento rivolto a noi, affinché operiamo per ottenere il riposo di Dio. Quest'attività è come esercitarci nella bontà, o in altre parole, prepararci per seminare il seme dello Spirito (Cristo). Mentre agiamo così, il Signore ci giuda ed amministra una porta aperta che ci condurrà nel Suo mondo. Dio è fedele e non deluderà mai quelli che Lo cercano e sperano che di essere salvati da Lui. Noi non dobbiamo aspettare che ci sia un segno concreto, ma ORA dobbiamo agire nella Fede, ponendo in Cristo l'uomo dello Spirito, che esiste prima di tutto.  

Mentre Noè procedeva nella costruzione dell'arca, gli altri uomini del suo tempo, continuavano a curare i propri interessi, sia economici che affettivi, sposandosi. Ciò è indicativo del modo in cui gli uomini si uniscano vanamente in questo mondo. Nel loro sciocco e continuo tentativo di guadagnare questo mondo, perdono le proprie vite, annegando nell'infinito mare della perdizione. Nella saggezza che viene dall'Alto, anche noi, come Noè, siamo chiamati piuttosto ad un “divorzio” da questo mondo, ed ancorarci alla vita eterna, restando incorrotti fino a quando ci ritroveremo “dall'altra parte”. Se avete ascoltato Dio come Noè, e siete capaci di vedere le cose ben oltre la comune visione, agirete pazientemente realizzando le cose dello Spirito [1Timoteo 6:6-12]. Questo significa che non dovremmo farci ingannare dagli uomini che intendono ottenere questo mondo, ma piuttosto, dovremmo focalizzarci sulle cose dello Spirito, senza le quali, l'uomo cadrà definitivamente nel nulla.  

Bisogna dedicarsi profondamente a Dio, focalizzandosi sulle opere interiori e non esteriori. Faccio riferimento a ciò, perché siamo trascinati via nel tentativo di salvare gli altri, o educando gli altri; ma non lasciamoci ingannare, dobbiamo crescere e far crescere la consapevolezza del Figlio dentro di noi. E' la luce dentro di voi a guarire le persone, ed anche quelli che vi sono stati assegnati da Dio vi incontreranno al momento stabilito. Questo viene dimostrato dalle bestie che salirono sull'arca di Noè, per la salvezza delle loro anime. L'uomo non diede affatto loro la caccia, ma si recarono da soli al luogo della costruzione. Il suo interessa era tutto per l'arca.  

Questo significa che non dobbiamo andare a bussare alla porte delle persone, ma nemmeno cercare di perfezionare gli altri, perché sarebbe perfettamente inutile in entrambi i casi. E' come gli scribi ed i Farisei (principi di questo mondo), che viaggiano per terre straniere e mari tentando di salvare gli altri, senza sapere che producono soltanto dei figli dell'inferno [Matteo 23:15]. La Parola ci ammonisce, affinché ci esercitiamo nell'amministrazione della bontà, dentro di noi ed il resto accadrà naturalmente. Qualcuno forse potrebbe avere da obiettare, ma ci è stato detto di diffondere la Parola tra tutti gli uomini. Lo facciamo giungendo alla santa collina di Dio, dov'è collocata la Nuova Gerusalemme, per tutti gli uomini che vedono la Sua Gloria. Una città posta su una collina non può restare nascosta; se noi ascendiamo, la luce sarà visibile a tutti gli uomini. La luce in noi testimonia e dirige gli altri verso il luogo della sicurezza e Gloria. Osservate le stelle: tutto ciò che fanno è mantenere la loro posizione e restare ciò che sono, in tal modo, trasferiscono energia e luce al mondo buio. Allo stesso modo, il nostro compito è di crescere in Cristo e restare radicati in Lui per l'eternità.  

A questo punto, potrebbe sorgere una domanda: perché Dio chiuse la porte dopo che Noè era salito sull'arca? Lo fece per dimostrare che nessun uomo può accedere al Regno di Dio, possono farlo soltanto coloro i quali eseguono la Sua volontà [Matteo 7:21-23]. Ma qual è la volontà di Dio? Essa  consiste nel farci tornare allo Spirito, conformandoci di nuovo alla celestiale immagine del Suo unico e prediletto Figlio. Questo conferma le parole di Gesù, quando disse che: “ nessun uomo può entrare nel Regno di Dio, a meno che non rinasca e nessuno può accedervi, tranne chi nasce dallo Spirito”. Perciò, vediamo chiaramente che un uomo naturale non può accedere al luogo della vita, deve sottoporsi alla rigenerazione dello Spirito interiore, e conformarsi alla celestiale immagine di Cristo. Proprio lì risiedono il nostro impegno e sofferenza, così che Cristo si crei in noi.  

Finalmente Noè entrò nell'arca e la pioggia cominciò a cadere, e sul fondo del mare si verificarono dei terremoti che aprirono un baratro su di esso. Questo avvenne per quaranta giorni e quaranta notti. Come la pioggia cadeva, l'arca venne sollevata fino a ritrovarsi finalmente sulla cima del più alto monte di quella regione. Ciò rappresenta il potere della resurrezione, che opera in quelli che continuano a seguire fedelmente la verità, come Dio li porta allo stato del  Suo amato Figlio, Cristo,  facendoli così distaccare dal proprio stato mortale. Tale è l'onore e la glorificazione che il Padre conferisce a quelli che aderiscono alla verità, seguendo la guida dello Spirito. Ricordate, ascoltare, obbedire ed avere fiducia, sono le caratteristiche per accedere alla Fede, confessando il nome del Signore della Gloria.  

L'entrata di Noè nell'arca indica una totale perdita della sua vita sulla terra, ed il conseguente accesso nello spirituale Regno di Dio, in nome della Fede. Dio lo dimostra nella struttura architettonica dell'arca, come si vede nella seguente descrizione: 

 

Genesi 6:14 Fatti un'arca di legno di gofer; fa' l'arca a stanze, e spalmala di bitume di dentro e di fuori. Genesi 6:15 Or tu la farai in questo modo: la lunghezza dell'arca sarà di trecento cubiti, la larghezza di cinquanta cubiti e l'altezza di trenta cubiti. Genesi 6:16 Farai all'arca una finestra e la finirai con un cubito di copertura di sopra; di fianco all'arca metterai la porta, e la farai a tre piani, inferiore, medio e superiore. 

Essa aveva due aperture: la porta sul fondo, e la finestra in cima all'arca. Inoltre, l'arca era sviluppata su tre livelli. Sapendo che era stato Dio a fare il progetto dell'arca, lo Spirito ha certamente qualcosa d'importante da rivelare in merito. Il progetto rivela la porta che dà sui terzi Cieli, in cui è collocato il Paradiso di Dio. Dopo aver faticato ed aver dimostrato fiducia in Dio, Noè fu allegoricamente trasportato in un'altra dimensione, sconsociuta all'uomo, attraverso la porta. Si tratta della stessa entrata al Paradiso, che l'Apostolo Giovanni oltrepassò prima di vedere il potere degli anni a venire. E' molto semplice discernere dalle benedizioni che Dio pronunciò a Noè nel momento del suo arrivo, che Dio mirasse al ripristino totale della Gloria e potere, persi dall'uomo al principio.  

Genesi 9:1 Poi DIO benedisse Noè e i suoi figli, e disse loro: «Siate fruttiferi, moltiplicate e riempite la terra. Genesi 9:2 La paura di voi e il terrore di voi sarà su tutti gli animali della terra, su tutti gli uccelli del cielo, su tutto quello che si muove sulla terra; e su tutti i pesci del mare. Essi sono dati in vostro potere. 

Il dominio viene pertanto ripristinato, così che le bestie ed il pollame tornano ad obbedire a Noè, proprio com'era in principio, quando lo scettro del comando era stato assegnato all'uomo.  

Genesi 1:26 Poi DIO disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 

Ma Dio in realtà, non si riferisce di avere il dominio sui leoni nel Sahara, e nemmeno controllare gli squali negli oceani, naturalmente è parte di ciò, ma sui riferisce molto di più alla  nostra natura, intesa come soggetta allo Spirito dell'uomo (Cristo). L'aquila, il bue, il leone e l'uomo devono confessare il Signore dello Spirito, devono dire: “Santo, santo, santo, il Signore, Dio Onnipotente, che era, è e sarà”. Com'è stato prima menzionato, questo simboleggia avere ogni aspetto del nostro essere, perfettamente armonizzato con lo Spirito di Dio. La violenza, la mancanza di controllo, le incontrollabili lussurie e tutte le forme di negatività vengono afferrate, in quanto diventano soggette a Cristo. Realizzando ciò, l'uomo ritorna ad essere fertile, comincia a vivere ed a godere dell'illimitata Fede e potere per operare come un figlio di Dio; l'abbondanza di amore, pace e bontà diventa la sua porzione.  

In quel luogo, Noè fece bruciò dell'incenso come offerta a Dio, e si sprigionò un profumo dolce che piacque al Signore. A significare che ogni forma di peccato e di condanna veniva dunque spazzata via, Noè visse nella consapevolezza di piacere a Dio, potendo allora confessare come Gesù: “Faccio sempre le cose che Gli piacciono” [Giovanni 8:29]. Da quel momento, qualsiasi cosa chiederete al Padre, sarà esaudita, perché Egli ama il Figlio.  

Giovanni 16:26 In quel giorno chiederete nel mio nome; e non vi dico che io pregherò il Padre per voi; Giovanni 16:27 il Padre stesso infatti vi ama, poiché voi mi avete amato e avete creduto che io sono proceduto da Dio. 

Questo è il potere degli anni a venire, quando tutti vivranno e cammineranno nella Fede in relazione con il Padre, perché sapremo di piacerGli e  pertanto ci donerà ogni cosa.  

Quando Noè si trovava sulla cima del monte e guardava il mare, non riusciva più a vedere le sue acque violente e turbolente che una volta vedeva. Osservava infatti, un mare calmo pieno di sicurezze provenienti da Dio, e non avrebbe più ricordato l'orrore del passato. Come prova del patto del Suo incorruttibile amore per i Suoi redenti, il Signore pose un arcobaleno nel cielo.  

Genesi 9:11 Io stabilisco il mio patto con voi: nessuna carne sarà più sterminata dalle acque del diluvio, e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra». Genesi 9:12 Poi DIO disse: «Questo è il segno del patto che io faccio tra me e voi, e tutti gli esseri viventi che sono con voi, per tutte le generazioni future. Genesi 9:13 Io pongo il mio arcobaleno nella nuvola, e servirà di segno del patto fra me e la terra. Genesi 9:14 E avverrà che, quando farò venire delle nuvole sulla terra, l'arco apparirà nelle nuvole; Genesi 9:15 e io mi ricorderò del mio patto fra me e voi ed ogni essere vivente di ogni carne, e le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere ogni carne. Genesi 9:16 L'arco dunque sarà nelle nuvole e io lo guarderò per ricordarmi del patto eterno fra DIO e ogni essere vivente di qualunque carne che è sulla terra». 

Si tratta del medesimo arcobaleno che Giovanni vide circondare il trono di Dio in Paradiso, che rappresenta l'eterno patto d'amore, tra Dio e tutti quelli che passano attraverso la porta che dà sull'eternità [Rivelazioni 4:3].  

Non possiamo fare altro che unirci gli uni agli altri nel nome dell'amore, per varcare coraggiosamente la porta, ricordando che siamo stati perdonati eternamente dal sangue di Gesù, e la Sua immutabile volontà è di farci entrare lì. Non è il momento di voltarsi indietro o di sentirsi colpevoli per il passato; piuttosto dobbiamo audacemente risvegliarci all'alta chiamata del Signore, che vuole riportarci nella Sua amabile presenza.

 Lo Spirito dice: “entrarvi”.

 Amen

trevor Eghagha