THE SUN-RAY MINISTRY (Ministero per il mondo che verrà)   

 

 

    L'Eterno non cambia mai, La luce che l'ha comandato nel principio sta brillando oggi sul mondo persa nelle tenebre e nell'ignoranza. Questo Sito è disegnato per la cura dei popoli della mondo. 

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 IL MISTERO DELLA CROCE (I) 

 

Matteo27:45  Dall'ora sesta si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona. 46  E, verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce: "Elì, Elì, lamà sabactàni?" cioè: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"  47  Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: "Costui chiama Elia".  48  E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, inzuppatala di aceto, la pose in cima a una canna e gli diede da bere. 49  Ma gli altri dicevano: "Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo".  50  E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. 51  Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, 52  le tombe s'aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; 53  e, usciti dai sepolcri, dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti.

 

Prima di essere reso spirito Gesù Gridò “Dio Mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”; in quel momento l’intero paese venne coperto dalle tenebre. Il Signore Gesù è venuto in questo mondo per arrivare a questo momento importante. Egli, che non conosceva il peccato, ha saggiato la morte per ognuno di noi, affinché fossimo vivificati alla vita eterna.

 Prima di andare avanti, ricordiamo che le testimonianze di Gesù mentre era nel mondo, erano tutte predestinate dal nostro Padre Celeste, per la nostra edificazione alla vita eterna. Tali opere che Gesù compì mentre era sulla terra erano Profetiche, erano le ombre della nostra liberazione e salvezza in Cristo. Dietro la scena di Gesù che risuscita Lazzaro dalla morte, si nasconde un messaggio spirituale. Un uomo comune, privo dell’intelligenza spirituale, si rallegra del fatto che egli è stato risuscitato naturalmente, ma non può percepire quello che lo spirito cercava di comunicarci. Tale risurrezione è da considerarsi come il nostro risveglio quando udiremo la tromba o la voce del nostro signore.

 Lazzaro è già stato sepolto nelle tenebre della tomba, gli uomini viventi l’hanno tagliato fuori, ma ha udito la voce dello spirito cioè la voce di Cristo, che lo ha chiamato fuori dalle tenebre, verso la luce. Tale scena spiega l’opera del Signore, cioè la vivificazione degli uomini morti nelle loro colpe e nei loro peccati. Gli uomini ciechi che ricevettero la vista durante il ministero di Gesù, sono le ombre di quelli che avranno gli occhi delle loro menti aperte per percepire la gloriosa presenza dell’Eterno ecc. Ci sono tanti misteri nella testimonianza di Gesù Cristo, misteri che servono ad alimentare e a rinforzare la nostra fede in Cristo.

 Il grido di Gesù, le tenebre che hanno coperto il paese, la cortina del tempio squarciato e le rocce che si schiantarono e i santi che sono risuscitati sono tutti eventi con pesi eterni. In questo messaggio esploriamo ciò che Dio tentava di comunicare con la morte di Gesù sulla croce.

 Questo gridò di Gesù “Dio Mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”; lo stesso Gesù che qualche ora prima aveva detto ai discepoli che sapeva che loro lo avrebbero abbandonato ma che non sarebbe rimasto Solo poiché il Padre sarà sempre con lui.

 

Giovanni 16:32  L'ora viene, anzi è venuta, che sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.

 

Alcune volte egli ha spiegato ai discepoli che il Padre era sempre con lui e che il Padre dimorava in Lui e lui nel Padre compiva tutte le opere. 

 

Giovanni 8:29  E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono".

 

Giovanni 10:30  Io e il Padre siamo uno".

 

Giovanni 14:10-11  Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue.  11  Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse.

 

Egli ha confessato di essere uno ed inseparabile dal Padre, una frase che ha provocato rabbia tra i capi religiosi. Tali capi religiosi che non riuscivano a comprendere il mistero che Gesù cercava di mostrare, sono le stesse persone che l’hanno crocefisso, pensando di fare la volontà di Dio. Loro rappresentano i principati e le potenze che combattono contro la sapienza del Cristo.

 La cosa che distingueva Gesù dagli uomini era la realtà della presenza di Dio, egli dimorava e camminava in un regno invisibile e pieno della conoscenza del Dio vivente. Egli aveva una comunione segreta che gli serviva come il suo cibo spirituale, una comunione che il mondo non conosce. La Pace, la sua fede ed autorità su ogni cosa dimostrarono che egli dimorava in un piano elevato al di sopra dell’uomo comune. Gesù dimorava in luoghi celesti in Dio; mentre camminava sulla terra, egli era in cielo. Leggi attentamente i seguenti versi dalla Bibbia.

 

Giovanni 3:13  Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo [che è nel cielo].

  

In Giovanni 3:13 Gesù confermò che anche se è venuto nel mondo, egli ha vissuto e camminato sempre nel luogo altissimo della presenza di Dio, cioè il cielo. Da notare bene che parlò di una realtà nel presente non di una realtà a venire. Nella presenza di Dio sono la gioia ed il potere della Sua mano destra, per questo motivo Gesù ha vissuto una vita gloriosa e piena di dimostrazione di potere. Egli non temeva le onde violenti sul mare (che rappresentano le nazioni del mondo quaggiù nella tribolazione senza nessun riposo), Egli non temeva il futuro, cosa mangiava o come sopravviveva poiché il Padre gli era sufficiente per tutta l’eternità. Gesù dimostrò al mondo la bellezza di quelli che abitano nella piena conoscenza del Dio vivente; un Dio pieno d’amore in cui non esiste male; un Dio pieno di luce in cui non esiste mutamento poiché Egli semplicemente è.   

Sulla Croce, Gesù per la prima volta ha saggiato la separazione dal Padre; le tenebre che coprirono l’intero paese sono il simbolo della mancanza della presenza di Dio che Gesù ha saggiato. La mancanza della presenza di Dio ha provocato il grido “MIO DIO, MIO DIO PERCHE’ MI HAI ABBANDONATO?”. La sua vita, la sua forza, la sua gioia e la sua sicurezza gli sono state tolte in un momento. Egli ha resistito fino al quel punto in cui la presenza l’ha lasciato. Questa separazione e questo allontanamento nella mente, ovvero nella coscienza, dalla presenza del Dio vivente sono la vera morte. Vita vera, cioè vita eterna significa conoscere il Dio vivente e il Figlio di cui abbiamo una parte.  La mancanza della conoscenza di Dio è la vera morte. Essere morti è essere tagliati fuori ed estraniati dalla vita di Dio, cioè dalla Suo benignità.

 

 GIOVANNI 17:3  Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.

 

Il mondo non conosce il vero Dio; un uomo può essere vivo nella carne ma morto spiritualmente. Un uomo morto spiritualmente ma vivo nella carne è come un sepolcro imbiancato, che appare bello al di fuori, ma dentro è pieno d'ossa di morti e d'ogni immondizia. Gesù è sceso nella parte più bassa della terra, dove dimorano gli uomini di carne e sangue, un regno estraneo alla presenza di Dio. Egli è sceso per gustare la morte per ognuno di noi e per sconfiggerla.

 Apriamo le nostre orecchie, ed ascoltiamo le lacrime degli uomini di questo mondo, essi piangono esattamente come gli orfani senza Padre né Madre in questo mondo. Ascoltiamo le voci che dicono “mio Dio, mio Dio perché mi hai abbandonato”, tutti noi dobbiamo ascoltarle. Non importa dove ci troviamo geograficamente, queste voci si sentono in tutto il mondo, le odono sia ricchi che poveri, sia le nazioni sviluppate che quelle non sviluppate. Gli uomini camminano in questo mondo tagliato fuori dalla presenza e dall’amore di Dio; essi si sentono soli, senza Dio né compagni in questo mondo; come vagabondi, non sanno da dove vengono e dove vanno.

 

Efesini 2:12-13 ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele ed estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo.  

  

Il risultato di quest’allontanamento è la ricerca di un sollievo per trovare sicurezza, compagnia ed una fonte d’ispirazione. In tale ricerca gli uomini procurano molto dolore e cuore rotto. Né i genitori, né i mariti, né le mogli e neppure i figli possono soddisfare la mancanza nel cuore dell’uomo. Se cerchiamo sollievo negli uomini o nelle cose materiali di questo mondo, questi diventeranno falsi idoli nella nostra vita. L’intenzione di raccogliere ricchezze per la nostra copertura non ci darà mai quella vita di delizia eterna che cerchiamo. Più cerchiamo sollievo nelle cose terrene più affondiamo nelle fosse di dolore e distruzione.

 A causa di un uomo è avvenuto l’allontanamento degli uomini dalla conoscenza del Dio vivente, cioè la morte. Ma grazie ad un secondo uomo siamo risuscitati dalla morte alla piena conoscenza del vero Dio, cioè la vita eterna. Adamo è il primo uomo, mentre Gesù Cristo è quel secondo uomo. Gesù Cristo è sceso per distruggere quel vecchio uomo terreno, cioè Adamo, e per darci accesso ad una nuova vita celeste piena della conoscenza del Dio vivente. In Adamo eravamo tutti morti, ma in Cristo viviamo di nuovo.

 

1Corinzi 15:21  Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti.  22  Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati;

 


  

Osserviamo un po’ la storia della caduta di Adamo per comprendere delle cose che appartengono alla nostra fede in Cristo. Come sappiamo già, Adamo fu creato perfetto e viveva nella presenza di Dio, cioè nel giardino dell’Eden. Fiumi di acqua vivente sorgevano e scorrevano in questo giardino ricco d’alberi fertili pieni di buoni frutti, l’albero della vita incluso. Il giardino aveva in abbondanza oro fino e pietre preziose. Adamo visse in questa ricchezza finché obbedì all’Eterno il quale gli aveva comandato di custodire ovvero curare il giardino e di astenersi dall’albero del bene e del male.

 Come ho spiegato in altri articoli, Il giardino dell’Eden non è una cosa terrena, ma è un concetto celeste, cioè spirituale. Dio cercava di comunicarci delle cose spirituali utilizzando questa parabola. Sappiamo che i pensieri di Dio vengono percepiti attraverso le cose viste; percepiamo queste cose con gli insegnamenti ispirati dallo spirito santo. Lo spirito di Dio mette a nostra disposizione la ricchezza nella gloria riservata a chi ama il nome di Dio.

 Il giardino dell’Eden è il giardino o paradiso di Dio, rappresenta un regno celeste ovvero una coscienza piena della presenza e conoscenza di Dio. Ricordiamo che Dio è uno spirito anzi, non ha una forma fisica come molti oggi pensano. Le varie visioni di Giovanni nell’Apocalisse, di Stefano negli atti dei discepoli e di altri fedeli che parlano di Dio seduto su una sedia, sono visioni che spiegano il Suo posto elevato nei luoghi celesti (nello spirito) da dove regna su tutti. Non si può trovare Dio in qualsiasi luogo fisico come pensano tanti fratelli oggi, Egli è spirito e copre tutti ed è in tutti. Solo quelli che trascendono le loro carnalità quaggiù alla sua presenza lassù nei luoghi celesti trovano Dio. Il giardino dell’Eden è un reame generato dal nostro stato d’illuminazione totale nella coscienza di Dio. Tale illuminazione porta i frutti celesti ovvero dello spirito; parliamo del frutto di gioia, pace, bontà, pazienza, benevolenza, autocontrollo, salute divina ecc.

 

 Galati 5:22 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;

 

Adamo viveva nella sicurezza del seno del Padre, dove non esiste paura, né angoscia, né mancanza delle cose buone. L’Eden è un reame, dove l’anima di Adamo era in uno stato di riposo. Il giardino è ben annaffiato e saziato con la gloria della sua presenza; è un reame dove tutte le cose sono possibili poiché si unisce in uno con l’onnipotente e l’onnipresente. In Isaia cinquantotto, vediamo una conferma di questo giardino ben annaffiato, che si riferisce allo stato di un uomo benedetto e saziato dalla gloria del Signore.

 

Isaia 58:10  se tu supplisci ai bisogni dell'affamato, e sazi l'afflitto, la tua luce spunterà nelle tenebre, e la tua notte oscura sarà come il mezzogiorno;  Isa 58:11  il SIGNORE ti guiderà sempre, ti sazierà nei luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai.

 

 L’oro nel giardino dell’Eden rappresenta la gloria incorruttibile e immortale di Dio; l’acqua che sorgeva dal giardino è lo spirito di Dio, che porta la conoscenza di Dio in abbondanza.  Tale fiume porta l’allegrezza e la gioia nei cuori di chi trova questo luogo. L’Eden è il posto della mano destra di Dio, un luogo, dove egli ha comandato la benedizione per tutta l’eternità.

  

Salmo 16:11  Tu m'insegni la via della vita; ci sono gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi son delizie in eterno.

  

Nell’Eden non esiste la morte, infatti questa entrò in scena quando Adamo partecipò ad una comunione diabolica terrena cioè mangiando il frutto del bene e del male. Il serpente, che è sinonimo, con l’albero, del bene e del male, ha ingannato Adamo tramite la sua compagna Eva. Il frutto del bene e del male è un frutto che causa una continua conformazione a un’immagine della terra che è mortale e corruttibile per guadagnare il mondo. Questo risulta essere esattamente come la tentazione del diavolo a Gesù, il quale disse “Ti darò tutta la gloria del mondo se scendi da lassù per adorami quaggiù.

 

 Luca 4:6-7  "Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio.  7  Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua".  

         

Adamo, cioè, ha cambiato la sua forma spirituale, celeste, immortale e incorruttibile ad immagine di Dio per conformarsi ad immagine della terra. Facendo così egli ha perso la conoscenza del Dio vivente, si è allontanato a causa di una coscienza che diceva che era nuda. Questa nudità, è simbolica di una forma di condanna, e un senso di essere peccatore ed avversario al Dio. Adamo ha perso la sua unione con il Dio vivente, e la conseguenza di questo è la perdita del Patrimonio spirituale in Dio. Ha perso il potere assoluto, che egli condivideva con Dio; è stato cacciato fuori dal giardino dell’Eden e portato in un deserto spirituale. Adamo ha perso lo stato di fertilità spirituale per uno stato sterile che produce rovi e spine, cioè i frutti delle tenebre. Il fiume che scorreva con la conoscenza dell’amore di Dio è stato prosciugato e convertito in terra arida. Per la sua trasgressione Adamo è stato condannato ad abbandonare un giardino di piacere pieno di vita per un deserto di lutto dove dimora la morte.

 

 

Genesi 3:17-19  Ad Adamo disse: "Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall'albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. 18  Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l'erba dei campi; 19  mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai".  

 

Dalla Polvere alla polvere è lo stato degli uomini che vivono una vita secondo Adamo, cioè una vita carnale e terrena. Polvere è un termine usato per una cosa vanitosa, in altre parole, per una cosa che non giova a nulla. Se viviamo una vita secondo la carne, le nostre opere rimangono invano con nessuna conseguenza eterna. Per questo motivo, Gesù si ammonì di gettare via la nostra vita carnale per guadagnare la vita vera, cioè la vita spirituale in Cristo. Con Adamo siamo stati sepolti nella polvere, cioè in una coscienza priva della conoscenza di Dio ovvero una mente fissata sulle cose terrestre. Per noi stessi che cerchiamo la gloria di Dio, il nostro sguardo deve essere fissato sulle cose lassù nel reame di Cristo.

 L’opera del Padre tramite Cristo, è quella di alzarci dalla polvere, dove eravamo sepolti mentre vivevamo secondo la carne nell’ignoranza d’Adamo. Veniamo rialzati dalla morte, per regnare in luoghi celesti in Cristo, come principi, anzi figli di Dio pieno di gloria e bellezze celesti.

 

Salmo 113:5-8  Chi è simile al SIGNORE, al nostro Dio, che siede sul trono in alto,  6  che si abbassa a  guardare nei cieli e sulla terra?  7  Egli rialza il misero dalla polvere e solleva il povero dal letame, 8  per farlo sedere con i prìncipi, con i principi del suo popolo.

 

Efesini 2:4-10  Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, 5 anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati),  6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, 7 per mostrare nei tempi futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù.  8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; 10  infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.  

 

Dio è in mezzo a noi oggi tramite il ministero della riconciliazione di Cristo, per resuscitare gli uomini morti nella mente che non riescono a vedere la gloria di Dio. Se Moriamo in Gesù, questa è la morte del vecchio uomo terreno cioè Adamo, ci rialziamo dal regno della morte e viviamo una nuova vita in Cristo.  Finché vivremo nel senso di carne e sangue rimarremo tagliato fuori dal favore di Dio in Cristo. Come i santi risusciteranno dalla morte dopo la risurrezione di Gesù, così resusciteremo in Cristo udendo la voce del Signore. La nostra risurrezione dalla morte è davvero una realtà nel presente, che si compie in noi quando udiamo e comprendiamo la verità. Con la potenza della parola e dello spirito, ci svegliamo dalla nostra coscienza al nostro patrimonio in Cristo, cioè la nostra unione e inseparabilità con Dio in Cristo. In quel giorno (per Cristo è nella risurrezione) conosceremo che siamo in Cristo il quale è in Dio. In questo risveglio ogni angoscia e paura generate dal senso di abbandono dal Dio vivente saranno abolite poiché l’onnipotente e l’onnipresente sarà con noi. LEGGI ATTENTAMENTE GIOVANNI 14:20-21

  

Giovanni 14:20-21  In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. 21  Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui".

       

Gesù disse che nel risveglio conosceremo che siamo in Cristo che è in Dio. Questo è il mistero di tutti i secoli, poiché nella morte noi abbiamo perso ogni conoscenza della nostra eredita nel corpo di Cristo e in Dio. Nello stato d’ignoranza, non sapevamo che eravamo sempre parte di quel corpo eterno, ma abbiamo vissuto un’identità sbagliata e falsa, cioè un’identità secondo la carne. Dio non ci ha mai lasciato, però nel reame della morte abbiamo perso ogni conoscenza della nostra vera identità. Come i morti, che non vedono né sentono né odono, ignoravamo il regno di Dio dentro Noi stessi. Paolo chiamò questo il mistero di tutti secoli: il Cristo in noi, la speranza di gloria.

 Grazie a Dio poiché egli è sceso per educarci con la verità della nostra origine nello stesso corpo dallo stesso Padre. La luce che brilla dal cielo ci fa conoscere che siamo in Lui che è nel Padre. Con questa rivelazione entriamo nel riposo del Signore. Tale rivelazione è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per il nostro sostenimento per tutta l’eternità.  

 

1Jn 5:20  Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna.  

 

La cortina squarciata in due, da sopra a sotto, è simbolica del muro di separazione fra il mondo e il Dio vivente. Il velo separava il luogo santo dal luogo santissimo, dove dimorava la gloria di Dio nella Sua casa. Il velo esisteva nel tabernacolo di Mosè, nel Tempio di Salomone, nel Tempio di Zorobabele ed infine nel Tempio di Erode. Nessun uomo, prima della venuta di Gesù, fu degno d’accedere alla gloria di Dio oltre il velo, salvo il Sommo Sacerdote che entrava solo una volta all’Anno. Lo squarcio del Velo, quando Gesù viene reso spirito, è simbolico per ognuno di noi dell’apertura per riunirci in uno, con Il Signore. Prima di adesso, c’è stato un senso di separazione ed allontamento dalla presenza di Dio, ma tale separazione si abolisce in Gesù Cristo. Tale lavorazione si compie nella nostra mente, affinché conosciamo la verità, cioè:

 

Siamo, carne della sua carne.

 

siamo, ossa della sua ossa.

 

SIAMO, UNO SPIRITO CON IL SIGNORE.

 

SIAMO, UN UNICO PANE CON LUI.

 

SIAMO, IL LUCE DEL MONDO.

 

SIAMO,    

FIGLI DÌ DIO.

 

SIAMO, IL TEMPIO DEL DIO VIVENTE.

 

SIAMO, L’ESPRESSIONE DELLA SUA GLORIA.

 

SIAMO, TUTTI C CHE LUI è.

  

Ringraziamo il signore, poiché egli ha tolto la cortina che ottenebrava la nostra mente e poiché non ha lasciato che perissimo nella fossa dell’umanità. Rialziamoci insieme con tutti gli altri Santi dalle tombe dell’ignoranza a un nuovo giorno, pieno di delizie e Grazie per tutta l’Eternità.                                  

2Corinzi 4:3-6  Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, 4  per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio. 5  Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; 6  perché il Dio che disse: "Splenda la luce fra le tenebre", è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.  

 

Dio vi benedici

Trevor Eghagha

 



                                ARISE AND SHINE FOR YOUR LIGHT HAS COME!!   COME TO ME ALL WHO HUNGER AND TEST!!     THE CREATION EARNESTLY AWAITS THE MANIFESTATION OF THE SONS OF GOD!!     THE WAGES OF SIN IS DEATH, THE FREE GIFT OF GOD IS ETERNAL LIFE THROUGH CHRIST JESUS OUR LORD!!!