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REALIZZAZIONE DEL CORPO DI LUCE


 

1 Corinzi 51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 52 in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, 53 poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità. 54 Così quando questo corruttibile avrà rivestito l'incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l'immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella vittoria». 55 O morte, dov'è il tuo dardo? O inferno, dov'è la tua vittoria?

Quando Timoteo scrisse a Paolo, asserendo che il Signore Gesù Cristo ha portato l'immortalità e la vita alla luce attraverso la Parola, si riferiva in realtà, allo svelamento dell'incorruttibile ed interiore corpo di luce nell'uomo [2Timoteo 1:10]. Si riferisce anche al corpo di luce, quando dice: “il corrotto deve diventare incorruttibile, e il mortale deve diventare immortale” [1 Corinzi 15:53]. Possiamo dunque, ancor più chiaramente sostenere che la Buona Novella o rivelazione proveniente da Dio svela la divinità, con i propri attributi dell'incorruttibilità ed immortalità nell'uomo. Tale divinità equivale all'irrevocabile unità con Dio, consentendo l'accesso al luogo del dominio e potere.  Ma a questo punto ci si potrebbe porre una domanda: a cosa corrisponde la Buona Novella? Essa concerne il realizzare che il corpo di luce consiste nell'unica via di fuga dell'uomo, dai poteri delle tenebre. Solo se l'uomo realizza il proprio corpo di luce interiore può davvero sovrastare la lussuriosa natura del peccato, e di conseguenza l'immaginario ed infinito vuoto, che lo rende schiavo dell'inferno e della morte, separandolo da Dio. Una vita mortale e terrena corrisponde ad ignorare il corpo di luce, e semplicemente, non è affatto vita; con tutti i suoi racconti di limiti, debolezze, paure, dolori ed orrori, non è altro che una manifestazione dell'inferno e della morte.

Oggi, ogni uomo sulla faccia della terra, che ascolta la voce dello Spirito (Cristo), può liberamente conoscere la vera libertà e ricca vita abbondante nel soprannaturale, semplicemente perché il segreto dello spirituale corpo di luce è stato rivelato tramite lo specchio della Parola. Tale è il vero segreto dell'immortalità e divinità, che molti tra gli antichi più saggi hanno cercato di comprendere, ma senza alcun esito. Paolo lo definisce come il mistero celato per secoli e generazioni, che oggi ci è stato rivelato [Colossesi 1:26].

Vi siete mai seduti a riflettere su cosa gli antichi mistici egizi avessero in mente, quando trascorsero virtualmente tutta la vita a comprendere e realizzare le piramidi. Le costruirono e vi crearono all'interno delle camere segrete, in cui posero dei sarcofaghi d'oro che custodivano i corpi mummificati dei dignitari. In realtà, avevano un'unica cosa in mente: comprendere il mistero dell'immortalità e cercare di raggiungerlo.
                      

UNA PIRAMIDE EGIZIA

     
© Natalia Pavlova | Dreamstime.com

 

Vedendo le tenebre attraverso le finestre della propria saggezza terrena, gli antichi costruirono tali monumenti, sapendo che la divinità e l'immortalità possono trovarsi nell'ascensione dell'uomo dalla terra verso il Paradiso. Essi avevano principalmente tale ascensione in mente, mentre costruivano le piramidi, allo scopo di ascendere dai quattro angoli della terra verso un unico punto, ossia il Paradiso. Non dice forse Dio, che radunerà i Suoi eletti, provenienti dai quattro angoli o venti della terra, sulla Sua sacra collina, dove torneranno a formare una cosa sola con Cristo, Dio? [Isaia 11:12, Marco 13:27]. La sola cosa da aggiungere è che come la maggior parte degli antichi profeti, e dei moderni filosofi e studiosi di teologia, nessuno è mai riuscito a comprendere il mistero, secondo cui soltanto mediante l'ascensione spirituale ed interiore, l'uomo può riscoprire le sue vere radici nella discendenza divina all'interno del proprio essere.

Se solo avessero potuto guardare chiaramente attraverso la finestra dello Spirito di Dio, quegli Egizi   non avrebbero consumato energie e risorse per costruire le piramidi, ma avrebbero semplicemente raggiunto consapevolmente la cima della sacra collina spirituale di Dio. Invece di rendere immortali i loro morti, attraverso la mummificazione, deponendoli in sarcofagi dorati, avrebbero dovuto riconoscere ed indirizzare il lavoro interiore verso la realizzazione dell'interiore corpo di luce d'oro (divino, incorruttibile), che è anche immortale. Se il re Turcomanno avesse riconosciuto la verità, e non avesse prestato ascolto ai mistici che gli avevano fatto credere che seppellirlo all'interno di un sarcofago d'oro gli avrebbe garantito l'accesso alla vita eterna, si sarebbe lasciato tutto alle spalle per ascendere alle ali dello Spirito.

La stessa cosa avvenne con Mosè, che sprecò molto tempo e risorse per costruire il Tabernacolo d'oro, ed il re Salomone invece, lo fece con il Tempio d'oro, dopo aver visto le copie blu scuro negli occhi della propria comprensione umana. Se i loro occhi fossero stati davvero aperti, non avrebbero badato all'esteriorità della propria umana coscienza materiale, ma avrebbero riscoperto l'interiore corpo di luce, che è l'incorruttibile tempio, casa o incarnazione di Dio invisibile. A questo punto, qualcuno potrebbe chiedere se il Tempio ed il Tabernacolo fossero davvero doro. La risposta è sì: le strutture interne che rappresentano il vero santuario, che comprendeva il Luogo  Santo e  il Luogo Santissimo, erano tutte fatte d'oro o ricoperto da esso, così che all'interno tutto ciò che poteva esser visto fosse oro, che rappresenta simbolicamente la natura eterna ed incorruttibile dell'eterno Tempio di Dio. Qualcuno potrebbe ora chiedersi chi parlasse a Mosè, quando si trovava in cima al Monte Sinai. Ricordate che Dio parla sempre, ma è il modo in cui Lo si ascolta che può uccidere o lasciar vivere. Perciò, Mosé aveva ascoltato la voce di Dio, ma lo aveva fatto attraverso la sua stessa comprensione umana, che è uguale a quella dell'albero del bene e del male (il serpente, la mente carnale). Ecco perché la sua alleanza, ossia quella che aveva presentato agli Israeliti venne qualificata come amministrazione di morte.

1 Corinzi 3:7 Or se il ministero della morte, che era scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, tanto che i figli d'Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè, per la gloria del suo volto che però doveva essere annullata, 8 quanto più glorioso sarà il ministero dello Spirito? 9 Se infatti il ministero della condanna fu circondato di gloria, molto più abbonderà in gloria il ministero della giustizia.

Oggi, se ascoltate una voce che vi chiede di costruire un tabernacolo o un tempio, in realtà vi dice di risvegliarvi e realizzare un tempio dentro di voi, in quanto non appartenete a voi stessi bensì a Dio. Molti anni dopo Mose, Paolo ebbe questa rivelazione, e proprio per tale motivo poté affermare con fierezza che siamo il vero Tempio, Tabernacolo e casa del Dio vivente, che resta per sempre nei Cieli, e non siamo realizzati da mani umane, ma da Dio. Dio dimora eternamente nel Suo Tempio o corpo di luce nello Spirito; ignorare questo mistero è ciò che costituisce le tenebre di quest'epoca, e l'infernale agonia e distruzione patite dagli uomini.

1 Corinzi 3:16 Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 17 Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo.

Quando Paolo chiede: “Non sapete di essere il Tempio di Dio?” in realtà, dice che siete la vostra vera essenza è di oro puro ed in voi è la dimora eterna di Dio; voi avete un divino corpo spirituale ed incorruttibile, in cui risiede lo Spirito di Dio. Se il salmista cercò di dimorare nella casa di Dio per sempre e godere della sicurezza e presenza di Dio, si stava inconsapevolmente riferendo alla riscoperta di ciò che era già dentro di sé. La salvezza consiste nella conoscenza e realizzazione del corpo di luce.

Il nascosto ed incorruttibile corpo di luce è la vera cosa che Gesù stava dimostrando dopo esser salito sulla cima della montagna con i Discepoli, ed ebbe operato la trasfigurazione dinnanzi a loro [Marco 9:2]. Stava semplicemente dimostrando ad essi che il corpo di luce era profondamente innestato dentro di loro, cosa che avrebbero poi compreso soltanto se avessero perso la loro vita umana appartenente al mondo materiale di quaggiù, ascendendo sulle ali dello Spirito. Gesù stava loro dimostrando che Mosé aveva fallito nel vedere e sentire, quando aveva costruito un tabernacolo terreno.  Ciò avvenne anche a re Salomone, quando ebbe una visione del progetto del tempio che poi costruì sulla cima del monte Moriah (ombra di Sion). Proprio come un pacco,quando realizziamo l'interiore corpo di luce assieme alla consapevole conoscenza del Dio vivente e Padre,  così avviene la nostra unione e compagnia universale con il Cristo, nella nuvola della Sua Gloria. Il Padre tuona dal Cielo, dicendo: “AscoltateLo quando rivela l'incorruttibile corpo di luce interiore” . Questo rappresenta il più grande e solo prezioso mistero che ogni uomo possa ricevere; conoscere e realizzare il corpo di luce è la realizzazione della salvezza, scopo nel nome della Fede per ogni cercatore di verità.

Poco prima di ascendere, Gesù fece una potente dichiarazione, a cui può non essere stata attribuita una grande importanza: “Alcuni tra voi che si trovano qui non conosceranno la morte, fino a quando non vedranno giungere con potenza il Regno di Dio”.  Si tratta degli unici che ascoltano la voce dello Spirito, che lasciano l'illusione della propria vita umana, per raggiungere il Regno di Dio, sconosciuto all'uomo. Ascendendo, riguadagneranno coscienziosamente la consapevolezza del loro vero incorruttibile corpo di luce, riottenendo di conseguenza, il favore di Dio. In realtà, Gesù scelse soltanto tre Discepoli, che avrebbero dovuto così testimoniare il mistero dei secoli. Simbolicamente, tre è il numero profetico che identifica la resurrezione, ossia quei tre Discepoli che ascendono, rappresentano i figli della resurrezione che vivono attraverso il corpo di luce,  camminano ed appaiono come angeli di Dio, che manifestano la Sua Gloria e potere dinnanzi al mondo [Marco 8:38].

Ricordate sempre di focalizzare la vostra atrenzione sul corpo di luce dentro di voi, non su Gesù di Nazareth. Anche nostro Signore Gesùebbe gettato la Sua identità terrena nell'involucro della storia, ecco perché chiese: “Perché mi chiamate buono” ed in seguito aggiunse: “da solo, come uomo, non posso far nulla”.

Qualcuno potrebbe chiedere per quale motivo soltanto tre persone delle moltitudini, inclusi i dodici Discepoli, videro il corpo di luce di Cristo, su questo monte isolato. La verità è che il segreto del corpo di luce viene celato agli uomini di quest'epoca, che vivono secondo l'illusione dell'identità terrena. Ciò che caratterizza il mondo presente con tutte le sue limitazioni e tribolazioni è semplicemente l'ignoranza del corpo di luce. In altre parole, il corpo di luce non appartiene al mondo materiale, ma piuttosto ad un invisibile ed eterna era spirituale in cui dimora Dio, altrimenti conosciuta come la Nuova Gerusalemme, la città situata sulla cima della collina (Monte Sion). Nessun uomo può camminare nella consapevolezza del corpo di luce interiore, ed al tempo stesso appartenere a questo mondo, perché come è stato dimostrato sul monte della trasfigurazione, il corpo di luce si trova in Alto, sulle alture spirituali della presenza di Dio. Come Gesù, avete un corpo di carne ed ossa, ma decisamente non appartenete a questo mondo. Per vivere secondo il corpo della luce, l'uomo deve separarsi definitivamente dall'illusione della sua vita sulla terra.

Definiamo il corpo di luce come la vera invisibile spirituale ed eterna consapevolezza su cui vivono i figli della resurrezione, mentre il Signore li risusciterà e li allontanerà dalla propria coscienza materiale del passato, fatta di carne e sangue. Il corpo di luce non è bianco o nero, Americano o Asiatico, Cristiano o Musulmano, maschio o femmina, ricco o povero, secondo gli standard di questo mondo. Non invecchia, cambia o si consuma, ma semplicemente E'. Nulla può scalfirlo, minando alla sua prosperità, resta radiante nei secoli dei secoli. Sì, le nazioni della terra e tutto ciò che si trova in essa invecchia, cambia e perisce; mentre il corpo di luce, che è la Gloria di Dio, è eterno [Salmi 10:26-28]. 

Quando i figli della resurrezione ascenderanno, realizzeranno i loro veri ed eterni corpi di luce, si uniranno in una cosa sola all'unico corpo ed uomo universale della luce, conosciuto da Dio, che è il corpo di Cristo. Tale uomo conosciuto da Dio diventa l'incarnazione del Dio vivente, e vive eternamente e come la Gloria di Dio, diventa a Sua immagine e somiglianza. E' l'unico a dimorare nel luogo dell'immortalità e luce irraggiungibile; egli stesso è luce, così che i poteri della corruzione e morte non abbiano alcun effetto su di lui. Ci si riferisce a lui come il prescelto di Dio, che non può conoscere la corruzione[Salmo 16:10].

Il vero scopo della Parola  non è di generare entità religiose di moralità sulla terra, ma di rivelare la nostra parte in questo corpo di luce, ed inoltre di farci fuggire dai poteri della morte e della corruzione. Questo non ha nulla a che vedere con le credenze e strutture religiose, perché comprendere il corpo di quest'uomo di luce appartiene alla chiesa (assemblea di Dio). E' la luce del mondo, che è anche la vita di tutti gli uomini. E' venuto per poter tornare alla sua casa, e rifar parte di nuovo della compagnia nella luce, così com'era prima della fondazione del mondo.

Il Padre ci ha donato abbondantemente il Suo Spirito, come strumento per educarci alla nostra identità della luce, in quanto assieme a questa realizzazione si aggiunge il nostro ritorno all'unità con Dio, cosa che ci garantisce di poter affermare con baldanza: “Io e Dio siamo una cosa sola”. Realizzazione che equivale alla consapevolezza  che provvede a portare eterna sicurezza, prosperità e sostentamento, per tutti quelli che la trovano. Le parole di Dio: “Questo è il Mio Figlio prediletto, nel Quale Mi sono compiaciuto” emanano eternità in coloro i quali realizzano il corpo di luce, così che possano essere consapevoli del fatto che tutto agisce per il bene, per quelli che amano Dio.

In verità, la vera personalità dell'uomo della luce è stata celata sotto un denso strato di umana coscienza carnale, ma attraverso lo splendore della venuta di Cristo o meglio, dalla Sua nascita in noi, il velo della coscienza umana è stato tolto, così che possiamo di nuovo godere della nostra eredità in quanto figli della luce. Quel velo costituisce l'uomo del peccato, che ha usurpato il posto di Dio ed ha occupato il Suo trono nel Tempio; ma è poi stato portato via dallo svelamento della verità, il vero Signore seduto sul suo Trono è stato rivelato. Con la distruzione del velo della terrena coscienza umana (la carne), i Santi potranno di nuovo gridare e cantare di gioia, “Oh morte, dov'è il tuo pungiglione?”, perché realizzeranno il loro vero interiore corpo della luce, unito in una cosa sola con Dio per l'eternità, e senza limiti.

Isaia 25:7 Distruggerà su questo monte la coltre che copriva tutti i popoli, e la coperta stesa su tutte le nazioni. 8 Distruggerà per sempre la morte; il Signore, l'Eterno asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra il vituperio del suo popolo, perché l'Eterno ha parlato.
Assieme a questa sacra consapevolezza giungeranno il favore di Dio e la gioia della nostra salvezza,  perché l'immaginario senso di separazione che produce la maledizione sparirà. L'angoscia dell'anima, i tormenti e le lacrime amare che abbiamo sofferto quando la nostra vita era velata, lasciandoci intrappolati nella materiale coscienza umana, diverranno soltanto un lungo e brutto sogno del passato. La morte ed il timore di essa non ci saranno più, per quelli che realizzano il corpo della luce, in quanto saranno fermi in una cosciente unità con il Dio vivente, che non avrà mai fine; non avranno più alcuna relazione con la vanità e con una sorta di ordine temporale, che perisce. Sì, l'esteriore mondo materiale perisce costantemente, ma coloro i quali ascoltano la voce del Padre e Gli obbediscono, ponendo il proprio essere sul piano del corpo di luce, vivranno per sempre.

Avete mai riflettuto su cosa Paolo intendesse dire quando scrisse le seguenti parole ai Filippesi?

Filippese 1:23 perché sono stretto da due lati: avendo il desiderio di partire da questa tenda e di essere con Cristo, il che mi sarebbe di gran lunga migliore, 24 ma il rimanere nella carne è più necessario per voi. 25 Questo so sicuramente, che rimarrò e dimorerò presso di voi tutti per il vostro avanzamento e per la gioia della vostra fede……………………….

Paolo aveva raggiunto una dimensione in Dio, non vivendo più in relazione all'ordine del mondo, pertanto, non contava più se esistesse in forma fisica o meno. Naturalmente, lasciare il corpo naturale, sarebbe stato meglio per lui, per potersi tenere lontano dalle tentazioni e limiti associati ad esso. Restò nel suo corpo naturale al solo scopo di manifestare il mistero della misericordia, come luce del mondo, per dare vita agli uomini che soffrono ancora sotto l'effetto del potere dell'inferno e della morte. In breve, aveva realizzato il proprio interiore corpo di luce e stava assimilando quella sacra consapevolezza che non perisce mai, e così vivendo, non avrebbe mai conosciuto la morte, continuando a vivere in unione d'amore con Dio. Quelli che si realizzano in Cristo, vivendo tramite il corpo di luce, non moriranno mai, continueranno ad esistere.

Tentando di disfare il mistero della nostra vera personalità della luce, ritroveremo di nuovo la poliedrica parabola di Adamo nel Giardino di Eden, e con lo Spirito la useremo per trasferire il nostro vero corpo di luce. Dovremmo avere bene in mente che i vari aspetti all'interno della vicenda di Adamo nel Giardino di Eden, rivelano presenti e continui eventi delle nostre vite in ogni momento. Sì, Adamo deve essere esistito come un uomo indipendente, ma ciò che conta davvero in questo contesto sono le parole dello Spirito, non quelle indicate da lettere e genealogie.

La parabola di Adamo rivela sottilmente le tre attività spirituali che occorrono all'uomo in ogni istante. In generale, Adamo simboleggia la caduta dell'uomo dalla Gloria nella mortalità, e la maggior parte dei fratelli hanno una vera e propria familiarità con tale aspetto di Adamo, senza rendersi conto però che prima di ciò, fu anche resuscitato dalla morte, per governare e regnare in Cristo. Qualcuno potrebbe discutere su cosa Adamo debba fare in Cristo. Innanzitutto, occorre rendersi conto che il nome di Cristo è quello del Dio vivente, che è ad immagine e somiglianza di Dio. Quando Adamo viveva in prosperità nell'Eden, agiva nell'immagine dell'uomo del Cielo, che è Cristo il Signore; ma poi perse tutto ciò e divenne indegno di tale vita, come conseguenza della trasgressione. Pertanto, è importante comprendere che la storia del Giardino di Eden ci rivela che il vero scopo della Parola viene descritto nei primi tre capitoli della Bibbia.

Le tre attività rivelate nella parabola di Adamo sono:

  • La fase di offuscamento durante la quale un velo cade sugli occhi dell'uomo, che discende verso la mortalità e corruzione.
  • La fase di svelamento che porta l'uomo all'immortalità e all'incorruttibilità.
  • La fase finale consiste nel riposo dell'uomo, che domina, regna e resta nella Gloria di Dio.

 

In qualsiasi momento, l'uomo deve svolgere una di queste attività; si stia vivendo, morendo, o risvegliando. Utilizzando il linguaggio spirituale contenuto nella parabola di Adamo, cominceremo ad esaminare la fase di offuscamento, per comprendere cosa è andato storto quanto gli uomini di quest'epoca siano continuamente ingannati, perdendo di conseguenza consapevolezza dei propri interiori corpi di luce. Poi, cercheremo di comprendere la fase di svelamento in Cristo, in seguito al quale l'uomo viene riportato alla Gloria e riguadagnando una cosciente consapevolezza del proprio incorruttibile corpo di luce. In fine, esamineremo come restare ancorati alla cosciente conoscenza del corpo di luce e non perderla più.

 

 

         L'OFFUSCAMENTO E LA DISCESA NELLA PARABOLA DI ADAMO:

L'enigma della trasgressione di Adamo serve ad esporre le astute e subdole opere di Satana, il cui unico scopo è di privare gli uomini della propria eredità nella luce. Adamo nel Giardino di Eden rappresenta l'uomo nel Regno di Dio, che cammina strettamente legato ed unito assieme all'uomo di luce (Cristo). Questo è lo stato di OGNI UOMO fin dal principio in Dio, facendo parte della Compagnia del Padre e del Figlio. In questa sacra unione, il peccato, la morte, la paura ed i tormenti non sono mai esistiti. E' un regno di consapevolezza, dove tutto è possibile, in cui all'uomo non è mai mancato nulla.

Fino a quando l'uomo visse nel respiro di Dio, nutrendosi dell'albero della vita, avrebbe continuato a far parte della sacra Compagnia della luce, senza poter soccombere ai poteri dell'inferno e della morte. Tutto ciò cambia quando l'uomo sostituisce il respiro (pensieri interiori e saggezza) di Dio (pensieri interiori e saggezza) con quello di Satana, e l'albero della vita con quello della conoscenza del bene e del male. Quello che Adamo ricevette nel momento in cui aveva cominciato a nutrirsi dalla tavola della carnalità e menzogne, fu semplicemente la sapienza del mondo dell'uomo mortale, causando di conseguenza, la sua conformazione all'esteriore e temporale mondo materiale.

Assieme alla sapienza carnale dell'uomo, che dà all'uomo un falso senso di appartenenza a questo temporale ordine materiale, giunge l'occhio maligno che porta lussuria, peccato, una coscienza deturpata, e perdita di baldanza dinnanzi a Dio. Tale è lo stato dell'uomo terreno, il cui cuore è accecato dal dio di questo mondo (uomo), venendo ingannato ed ingannando al tempo stesso. In questo stato d'inganno, un falso senso della vita altrimenti noto come carne e sangue, si sviluppa nell'uomo, nascondendo in maniera subdola il vero interiore corpo spirituale. L'inganno conduce l'uomo ad un mondo materiale e cela la realtà del vero ed illimitato mondo spirituale. Questa fase e l'offuscamento si dimostrano nel fatto che Adamo ed Eva fossero ricoperti da manti di pelle, che coprivano letteralmente i loro veri ed incorruttibili corpi, e furono così allontanati dal Giardino di Dio.

Genesi 3:21 Poi l'Eterno DIO fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì. 22 E l'Eterno DIO disse: «Ecco, l'uomo è divenuto come uno di noi, perché conosce il bene e il male. Ed ora non bisogna permettergli di stendere la sua mano per prendere anche dell'albero della vita perché, mangiandone, viva per sempre». 23 Perciò l'Eterno DIO mandò via l'uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. 24 Così egli scacciò l'uomo; e pose ad est del giardino di Eden i cherubini, che roteavano da tutt'intorno una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.

Il manto di pelle animale (bestia) che li ricopriva consiste nella fase di offuscamento di Adamo, che avviene nello stesso momento in cui riceve la sapienza di quest'epoca. Il velo è la spessa copertura della mortale e corruttibile coscienza umana, che nasconde il vero ed incorruttibile corpo di luce (Cristo) all'uomo. Come risultato finale, in quanto conseguenza del porsi su una coscienza fatta ci carne e sangue, c'è la degradazione dall'esaltato Regno o Reame di Dio, al mondo materiale. La degradazione viene accompagnata dalla perdita di una cosciente conoscenza di Dio e della vera spiritualità umana, senza la quale nessun uomo può piacere a Dio. Essere al di fuori del favore di Dio, per seguire la coscienza deturpata come conseguenza della degradazione dell'uomo, fa sprofondare l'anima dell'uomo in una profonda tribolazione ed agonia. Questo conferma le parole di Gesù: “Il mondo non conosce Dio, ed esso non conoscerà altro che tribolazioni”.

Qualcuno potrebbe contestare la Bibbia, quando in essa si afferma che Dio nostro Signore è stato l'unico a coprire Adamo con pelle animale, e a cacciarlo fuori dal Giardino (Regno di Dio). Questo è totalmente falso, perché Dio è luce e in Lui non c'è alcun ripensamento: Egli è lo stesso di ieri, oggi e domani. L'immutabile desiderio di Dio è quello di donare il Suo Regno all'uomo, cosa che fece in principio. La Sua volontà è di risuscitarci dalla fossa della distruzione e mantenerci nel luogo della pace e della vita, non ponendo un velo sul nostro sguardo della comprensione spirituale, non gettandoci nella distruzione. I nostri occhi devono essere aperti per cominciare a conoscere davvero il vero Dio dell'amore, non più la velata versione che abbiamo visto attraverso lo specchio della deturpata coscienza e religione.

Ciò che vela l'uomo è il dio di questo mondo, che è l'uomo stesso, certamente non il vero Dio, rappresentato da Cristo. Dobbiamo comprendere che la fase di offuscamento cominciò nel momento in cui Adamo prese il frutto proibito.  All'inizio si ritrova nudo e si nasconde da Dio, che poi gli chiese: “Chi ti ha detto che sei nudo?”. Dovete capire che Dio non vide mai Adamo ed Eva come se fossero nudi, pertanto, per quale motivo li copre poi con la pelle di animali inferiori della polvere, anziché farli restare a Sua immagine e somiglianza? Il dio che successivamente emerge è soltanto un'espressione che nasce dall'oscuro cuore di Adamo, quando riceve la conoscenza del bene e del male. Si tratta del ladro e truffatore, che priva l'uomo della cosciente consapevolezza del proprio interiore corpo di luce e del suo posto nel Regno di Dio.

Se ogni uomo non viene illuminato, vuol dire che è stato sottoposto ad offuscamento ed inganno, e di conseguenza perde la consapevolezza del suo interiore corpo di luce, che riflette l'immagine del Dio invisibile. Sapere che il processo della morte è continuo, quando Dio afferma: “Polvere sei e alla polvere tornerai”, ciò dimostra un perpetuo ritorno alla corruzione e mortalità, per quelli che ricevono la menzogna e vi si conformano.

Questo è lo stato pietoso dell'uomo, che continua a vivere secondo le menzogne di quest'epoca.

 

LO SVELAMENTO E L'ASCENSIONE NELLA PARABOLA DI ADAMO:

La maggior parte delle persone ha familiarità con la caduta e discesa di Adamo dalla Gloria, ma è inconsapevole del fatto che nella stessa parola, viene menzionata la sua ascesa alla Gloria. Come sappiamo, si tratta di parabole e non vi è altro modo per cercare di visualizzare ciò che si relaziona a noi individualmente e non, nella nostra ricerca dell'eterna eccellenza. Quello che conta è ciò che Dio intende trasmetterci attraverso la penna dello scrittore del libro del Vecchio Testamento, cioè Genesi.  E' risaputo che sono i profondi ed invisibili pensieri di Dio, come rivelato dallo Spirito, a dare vita alle lettere, pertanto prestiamo ascolto alle parole dello Spirito.

In Genesi 2:7-8 viene rivelata l'ascesa dell'uomo dalla mortalità, corruzione e morte, all'immortalità, incorruttibilità e vita, quando riceve la verità interiore dal respiro di Dio, tramite ciò che sappiamo essere la resurrezione.

Genesi 2:7 Allora l'Eterno Dio formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l'uomo divenne un essere vivente. 8 Poi l'Eterno DIO piantò un giardino in Eden, ad oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato.

La creazione di Adamo dalla polvere è lo stesso processo con il quale, il Signore riunisce i Suoi eletti, che languiscono nella tomba dell'umanità [Ezechiele 37:12-14]. Essi caratterizzeranno un popolo che loderà Dio, e saranno gli unici che Egli libererà dalle prigioni della corruzione (polvere),  e potranno così cantare la loro lode a Gerusalemme [Salmi 102:18]. Quella vita è la stessa che viene  descritta all'interno del Giardino di Eden, che viene anche conosciuto come la Nuova Gerusalemme,   l'eterno, invisibile ed incorruttibile Regno di Dio, che non perisce mai. Come sappiamo, la carne ed il sangue non possono accedere in alcun modo al Regno di Dio, e la corruzione non può ereditare l'incorruttibilità. Pertanto, la tanto desiderata trasformazione dalla coscienza dell'uomo della terra (polvere) avviene quando egli riceve lo Spirito di Dio, abbandonando così lo Spirito dell'uomo.

Il respiro di Dio è come il suono della tromba, perché è il respiro, fiato, che produce tale suono in questo strumento. Questi sono dei simboli della verità, provenienti dalle profondità di Dio, che portano l'uomo ad ascoltare, a risvegliarsi dall'illusione della sua esistenza mortale, accedendo di conseguenza all'immortalità. Il mistero della nostra trasformazione e realizzazione del corpo di luce, che Paolo equipara all'incorruttibilità ed immortalità [1Corinzi 15:51-55] avviene con l'ascolto della verità e la piena conformazione ad essa.

Il suono della tromba è noto come l'ultima tromba, dopo la quale non vi è più altra voce: al suo suono, tutto quello che è nascosto torna alla luce, ed ogni altra voce menzognera viene messa a tacere per sempre. La tromba ci risveglia alla nostra identità interiore, resuscitandoci dalla fossa della nostra coscienza umana, che ci porta da una identità terrena a quella del Figlio di Dio, che è senza inizio né fine.

La carne ed il sangue non possono accedere al Regno di Dio, ad indicare la spessa copertura della coscienza umana, cioé il velo, ch deve essere squarciato e bruciato con il fuoco dello Spirito Santo. Quando lo Spirito Santo rivela la verità, lo spirituale corpo di luce che chiamiamo il Cristo interiore, viene scoperto interamente. Assieme alla realizzazione dello spirituale corpo di luce, avviene la consapevolezza delle illimitate benedizioni spirituali nel Paradiso di Dio.

Realizzare l'interiore corpo di luce (Cristo) è:

  • La porta che conduce al Regno di Dio [Giovanni 10:9]

 

  • La via al Padre [Giovanni 14:6]
  • La nostra liberazione dal potere del peccato attraverso la polvere [Giovanni 8:32]

 

Quelli che agiscono bene, ascoltando la verità e praticandola pazientemente, esprimendosi con le parole della verità, agendo in relazione con lo Spirito, si realizzeranno tornando al luogo dei piaceri e della salute divina. Questo non è il frutto di alcuna magia, quelli che maturano nello Spirito ponendosi su di esso, saranno gli unici a liberarsi delle proprie vesti di carne e sangue, ed erediteranno la vita grazie al realizzato interiore corpo di luce.

 

                   MANTENERE IL CORPO DI LUCE NEL GIARDINO DI DIO

 

Abbiamo parlato della fase di offuscamento che nasconde il vero corpo spirituale interiore di luce dell'uomo, ed il processo di svelamento che lo mostra. Il mondo esteriore non è a conoscenza del fatto che alcune persone hanno realizzato il proprio corpo di luce per certi versi, cercando di progredire fino al Regno di Dio. Questa è la maniera segreta in cui Cristo si manifesta a noi, di generazione in generazione, senza che il mondo esteriore se ne accorga. Ma come riconoscerà il mondo i figli di Dio, che camminano nella realtà della vita interiore dello Spirito, quando non potrebbero riconoscere Gesù Cristo. Soltanto quelli che vivranno così sapranno sicuramente di camminare in tale realtà. Ecco perché il Signore dice: “Vi darò una pietra di luce con un nome inciso sopra, che nessun uomo conosce, tranne colui che la riceve” [Rivelazione 2:17]. La pietra bianca (luce) è il cristallino corpo di luce con l'iscrizione del nome del Signore su di esso, che simboleggia l'eterna eredità dell'uomo che la riceve, se continuerà a vivere secondo la dottrina della verità. Nessun uomo  (uomo mortale) conosce (consciamente) il nome del Signore, in quanto è un prodotto dell'ignoranza di tale nome.

Quel corpo di luce che Gesù mostrò sul monte della trasfigurazione corrisponde alla stessa consapevolezza in cui camminava, durante i giorni del Suo ministero, quando predicava i misteri della Fede, ma il mondo esteriore non poteva riconsocerLo come Signore della Gloria [1 Corinzi 2:8]. Persino i Suoi Discepoli in quel momento non Lo conoscevano davvero per ciò che è, proprio nello stesso modo in cui molti Cristiani non Lo conoscono ancora oggi. Quando Giovanni Lo rivide    nello Spirito nel Giorno del Signore,  si rese conto di quanto non Lo conoscesse. E' necessario il discernimento per riconoscere quelli che camminano nel potere della resurrezione.

Quando Paolo parlò di un uomo che fu rapito e portato fino ai Terzi Cieli, dentro o fuori del corpo, si riferiva alla sua esperienza, dell'aver realizzato il corpo di luce e di conseguenza all'accesso al Paradiso di Dio [2 Corinzi 12:2-4]. Il corpo (coscienza di carne e sangue) indica assenza dalla presenza del Signore, mentre l'assenza dal corpo della morte significa realizzare l'interiore e spiprituale corpo di luce, e di conseguenza l'unione in una cosa sola con il Signore. Pertanto, Paolo realizzò il corpo di luce per certi versi, proprio come è stato accennato poc'anzi. Non è l'unico, molti altri hanno ottenuto tale sacra consapevolezza, e molti altri ancora seguiranno. Ne conosco personalmente alcuni, ma non bisogna fare in modo che il mondo esteriore ascolti queste cose.

Ciò che stiamo cercando di affermare è che quelli che realizzano il proprio corpo di luce hanno  l'unico scopo di mantenersi in esso. Anche se con il risveglio e con la stella del mattino che sorge nel cuore del cercatore di verità, deve stare molto attento a non lasciarsi intrappolare dal diavolo, per poi tornare alla prigione della corruzione. In Genesi 2:15, l'unico scopo di quelli che raggiungono la resurrezione è quello di mantenere il proprio stato come il Giardino di Dio.

Genesi 2:15 L'Eterno DIO prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino dell'Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. 16 E l'Eterno DIO comandò l'uomo dicendo: «Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; 17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai».

Per custodire tale stato, quando Adamo dominava e regnava nella consapevolezza del corpo di luce, Dio gli comandò di non cibarsi dei frutti dell'albero della conoscenza del bene e del male. Voleva semplicemente che Adamo non tornasse a ricevere la saggezza del mondo di quaggiù, non si lasciasse ingannare dalla vanità dello stesso mondo, che non si conformasse all'immagine dell'uomo della polvere. La polvere con cui Adamo fu contaminato è il mondo, dove regnano la carnalità, la morte e la corruzione; perciò, siamo avvisati di non amare il mondo, ma indirizziamo l'amore verso l'Alto, verso il Regno di Dio. Se non ascolteremo la voce di Dio, la conseguenza sarà la morte, che corrisponde alla totale perdita della conoscenza dell'uomo  interiore della luce, che verrà sostituito dall'inglorioso uomo della carne.

In tale contesto si svolge la battaglia per quelli che si stanno risvegliando nella verità, che c'è continuità nel loro progresso nella luce. Adesso comprendiamo la battaglia a cui Paolo si riferiva, verso la fine del proprio ministero, quando scrisse: “Ho combattuto la Fede, ho finito il mio corso e ho mantenuto la Fede” [2 Timoteo 4:7]. Adamo non ha combattuto bene, non ha custodito la sacra Parola della verità ricevuta da Dio, e per tale motivo discese nell'abisso della distruzione. Oggi molte persone perdono la Fede o vacillano, perché come Adamo ed Eva, vengono adescati dall'influenza di possedere il mondo, precipitando sempre più in basso per concretizzare tale scopo, per questo sono visti, promossi ed esaltati tra gli uomini che vivono di apparenze, e non nella Fede. Perciò, siamo avvisati di allontanarci dalla sapienza di questo mondo, che opera secondo la carne, ed avvicinarci sempre di più alla luce.

1 Timoteo 5 vane dispute di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che stimano la pietà essere fonte di guadagno; da costoro separati. 6 Ora la pietà è un mezzo di grande guadagno, quando uno è contento del proprio stato. 7 Non abbiamo infatti portato nulla nel mondo, ed è chiaro che non possiamo portarne via nulla, 8 ma quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, saremo di questo contenti. 9 Ma coloro che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione, nel laccio e in molte passioni insensate e nocive, che fanno sprofondare gli uomini nella rovina e nella distruzione. 10 L'avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori. 11 Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose e procaccia la giustizia, la pietà, la fede, l'amore, la pazienza e la mansuetudine. 12 Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna, alla quale sei stato chiamato e per cui hai fatto la buona confessione di fede davanti a molti testimoni.

Nella lettera di Paolo al suo figlio spirituale, si legge che la nostra lotta consiste nell'aggrapparci saldamente alla vita eterna, senza consentire alle tentazioni di questo mondo di privarci della consapevolezza del corpo di luce. L'uomo di Dio è l'uomo dello Spirito, ossia il Cristo interiore, ed in termini spirituali è povero in relazione a questo mondo materiale e ricco nella Fede in Dio [Giacomo 2:5]. Invece, l'uomo della carne è l'unico ad essere ricco in relazione a questo mondo materiale, ma povero dal punto di vista della Fede in Dio. La nostra lotta in quanto santi è di continuare a vivere nella rivelazione delle nostre vere identità interiori, apparendo fedeli dinnanzi al volto del Padre. I tentativi di seminare nella carne, e camminare fedelmente dinnanzi a Dio per la conquista delle glorie di questo mondo esteriore, comportano soltanto la perdita dell'unione nell'amore nella luce. Rammentate il pensiero di Eva, quando si cibò del frutto dell'albero del bene e del male:

Genesi 3:6 E la donna vide che l'albero era buono da mangiare, che era piacevole agli occhi e che l'albero era desiderabile per rendere uno intelligente; ed ella prese del suo frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito che era con lei, ed egli ne mangiò.

Fu intrappolata dall'insidiosa sapienza del mondo materiale degli uomini, ottenendo così la morte. Se ogni uomo fosse nel luogo della vita, dovrebbe apparire come uno sciocco dinnanzi agli altri uomini per potervi restare. Se riceverete la saggezza di Dio, i vostri familiari vi crederanno degli sciocchi, in quanto vi allontanerete dalle loro alte e sacre credenze umane; i vostri amici si faranno beffe di voi, i fratelli religiosi pregheranno, digiuneranno e vigileranno la notte per voi.

Il prezzo da pagare per la realizzazione del corpo di luce ed il suo mantenimento è la perdita dell'uomo del proprio attaccamento al mondo esteriore, in quanto nessuno può vivere in due mondi contemporaneamente. Il corpo di luce non appartiene al mondo materiale, e non nasce nemmeno nel ventre femminile. Gesù dice: “Prima di andare in guerra, l'uomo controllerà i costi per comprendere se ne vale la pena”, il costo è perdere tutto per la conoscenza di Cristo, lo Spirito [Luca 14:25-33]. Chiunque cerchi l'eterna eccellenza di Cristo deve prepararsi a perdere tutto ciò che ha in relazione al mondo, e potrà dunque restare nel puro e spirituale stato della luce, in cui era prima ancora della creazione del mondo. Nessun uomo che cerca la Gloria dell'Alto s'immischierà con gli affari terreni degli altri uomini della polvere, così come il Tempio di Dio non ha nulla a che fare con quello degli idoli (uomini mortali).

A questo punto allora, qualcuno potrebbe chiedere cosa ne sarà della propria famiglia terrena, eredità sulla terra, ecc. Ora tenete bene in mente che questo riguarda coloro i quali si stanno svegliando e vivendo nella consapevolezza del corpo della luce per certi versi, e non ai bambini nella Fede. Il segreto qui è che quando vedranno la luce in voi, si convertiranno. Non tutti lo faranno nei giorni della carne, ma rammentate bene che prima o poi che piaccia o meno, dovranno tutti tornare all'unoine della luce, anche se ci dovessero volere migliaia di anni. Alcuni sono destinati a condurre i fratelli al luogo della divinità, proprio come la separazine ed esaltazione al trono, di Giuseppe. Come quest'ultimo, che diede la vita, questi prescelti si pongono sull'incorruttibilità e manifestano quella luce ai fratelli, che vivono nelle tenebre all'ombra della morte. Quando vedono la luce manifestarsi dentro di loro, vi si inchinano e vivono.

Apocalisse 3:9 Ecco, io ti consegno alcuni della sinagoga di Satana, che si dicono Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi e conosceranno che io ti ho amato.

Perciò, vedete che non bisogna preoccuparsi per un membro familiare o un caro che temete non sarà salvato; restate al vostro posto e continuate ad avere Fede. Gesù non tormentò i Suoi familiari e non si preoccupò per essi; infatti, se lo avesse fatto, alcuni tra noi non avrebbero prestato ascolto alla Parola. Vi assicuro che alcuni tra loro staranno ora ascoltandola. Dobbiamo avere fiducia in Dio, che Si occupa di noi.

Ora la domanda è: “Come sopravvivremo se lasceremo tutto per la Parola?”. Ripeto, la risposta di rivolge a tutti quelli che si stanno risvegliando nella resurrezione, ponendosi consciamente verso il corpo di luce. Questa è la stessa domanda e timore in cui si sono imbattuti molti fratelli che conoscono la verità. E' lo stesso timore che ha portato la maggior parte dei volontari a ritirarsi, durante la battaglia di Gedeone contro i Madianiti. Ed è stato sempre il timore a fare arrivare gli Israeliti nella Terra Promessa, soltanto dopo quaranta anni che avevano vagato nel deserto, dopo aver perso una prima possibilità. L'incapacità di comprendere il fatto che tutto ciò che fa parte del mondo naturale è statp creato, nonostante l'invisibile corpo di luce di Cristo vi causi di vacillare. Sì, tutto è stato creato da Dio tramite Cristo, sia le cose visibili sia quelle invisibili. Quindi non è forse la potenza di Dio sufficiente a provvedere ai Suoi figli, quando visualizzano il mistero della misericordia? Non è per caso stata la nuvola di giorno ed il fuoco di notte a librarsi sugli Israeliti nel deserto, provvedendo ad ogni loro necessità per ben quaranta anni, facendo abbastanza per sostenere lo stesso corpo di Dio e custodirlo? Non è stata dunque l'invisibile potenza capace di sostenere Gesù durante il Suo ministero? Non fu forse essa a custodire e guidare Mosé nel desertyo per quaranta anni, mentre scappava dall'Egitto? Non guidò l'Arca di Noè sulla cima del monte Ararat fedelmente? Allo stesso modo, quelli che si aggrappano a questo luogo vivranno nella potenza di Dio, l'unico all'interno, che è più grande di Lui  che è senza.

Una volta Gesù disse ai Suoi Discepoli:

Luca 22:35 Poi disse loro: «Quando vi mandai senza borsa, senza sacca e senza sandali, vi è forse mancata qualche cosa?». Ed essi dissero: «Nessuna».

“Vedete, tutti i figli della resurrezione che camminano nella consapevolezza del corpo di luce necessitano di mantenersi nell'incorruttibile corpo di luce, perché fuori di esso c'è il potere di sostenerci e mantenerci in perfetta pace per l'eternità”.  

Stiamo ora ascoltando il suono della tromba, che rivela la verità dalle profondità di Dio e  la svela alla nostra immortale ed incorruttibile natura, facendo in modo così, dic farci godere di nuovo della gioia della vera vita. Cosa facciamo allora? Possiamo diligentemente e pazientemente iniziare ad agire per la nostra salvezza, per poter confermare il nostro posto tra le miriadi di figli perfetti, risvegliatisi dalla polvere ed ascendere al luogo della vita, in cima al Monte Sion. Con mansuetudine ed entusiasmo, insieme distacchiamoci da ogni relazione con i miserabili elementi di questo mondo, ed iniziamo fedelmente a servire il nome del Signore. Ha promesso di glorificare e coprire i Suoi servi con l'incorruttibilità e l'immortalità, per poter cos godere di nuovo dell'eterno favore.

Dio vi benedica,

Trevor Eghagha